Va dato merito al MUR di aver recepito molti provvedimenti atti a risolvere alcune delle criticità che già da tempo la Federazione Uil Scuola Rua, forte di una conoscenza e competenza specifica del settore, ha segnalato in tutte le sedi istituzionali, documentandone la necessità e l’urgenza.
Pur accogliendo con favore i provvedimenti emanati, riteniamo che il loro effetto non sia sufficiente a consentire un concreto sviluppo del sistema dell’Alta Formazione, finché il Mur non porterà a termine la riforma più volte annunciata, ma mai realmente finalizzata. Solo un nuovo modello organizzativo potrebbe collocare le istituzioni AFAM sullo stesso piano di quelle accademiche italiane ed europee e consentire una reale valorizzazione del personale ad oggi dimenticato in tutti i provvedimenti emanati.
Allo stato normativo attuale, l’aumento di organico delle istituzioni AFAM andrà a colmare le lacune degli anni passati, senza che tuttavia sia garantita l’implementazione delle risorse strumentali e professionali indispensabili per avviare il processo di trasformazione organizzativa sul modello tipico delle istituzioni accademiche. Perdendo questa opportunità, si rischia in futuro di avere un organico più ampio, ma ugualmente incapace di gestire anche situazioni ordinarie: basti ricordare, tra le più recenti, la vicenda del fondo d’istituto o le tempistiche delle nomine in ruolo.
Provvedimenti introdotti
Processi di statizzazione – Si è finalmente provveduto alla modifica dell’art. 22 bis D.L. 50 del 2017, chiarendo i criteri di individuazione sia delle piante organiche che dei requisiti del personale oggetto di stabilizzazione.
Seconda Fascia – Le procedure non saranno più legate al decreto sul reclutamento – e dunque complesse e imprevedibili – ma saranno disciplinate da un Decreto Ministeriale, proprio come da noi richiesto. Questo consentirà procedure più veloci gestite dal Ministero che potrà trasformare tutti i posti e di conseguenza i docenti di seconda in prima fascia.
Fondi figure tecniche (Accompagnatori, tecnici di laboratorio) – Lo stanziamento di circa 15 milioni a regime consentirà la copertura di circa 400 posti da creare ex novo in un profilo tecnico di supporto alla didattica, come le figure di accompagnatore al pianoforte e al cembalo per i conservatori, e di tecnici di laboratorio nelle accademie, inserendo nella struttura organica figure oggi indispensabili per far fronte a rinnovate esigenze didattiche.
Fondi aumento dotazione organiche – Lo stanziamento di circa 70 milioni a regime rappresenta una grande opportunità non solo per colmare i vuoti di organico per i quali ad oggi si ricorre a numerosissimi contratti di collaborazione ormai strutturali seppur vietati dalle norme, ma anche per consentire un vero sviluppo di tutto il sistema se accompagnato da norme specifiche.
Decreto sul reclutamento del personale – Il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2019, n. 143, le cui disposizioni si applicano a decorrere dall’anno accademico 2022/2023.
Contratti di collaborazione – La proroga triennale dei contratti di collaborazione per moduli di docenza prevista nella legge di bilancio 2020 viene modificata nella parte in cui pone il divieto, ora limitato ai soli docenti titolari nell’istituzione che propone il contratto.
Fondi esoneri contribuzione – Il fondo per l’esonero totale o parziale dei contributi a carico degli studenti è stato rifinanziato con uno stanziamento di 8 milioni.
Fondo per le esigenze emergenziali – Il fondo per le esigenze emergenziali è stato incrementato di ulteriori risorse che saranno assegnate con Decreto Ministeriale.
Fondo in favore degli studenti disabili – Per consentire l’inclusione degli studenti disabili il fondo è stato incrementato di 1 milione di euro dal 2021.
Fondo per l’edilizia e infrastrutture di ricerca – Presso il MUR è costituito un fondo della dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022; di 250 milioni di euro per l’anno 2023; di 200 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025; di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2035.
Con uno o più decreti del Ministro dell’Università e della Ricerca sono individuati i criteri di riparto e di utilizzazione delle risorse di cui al primo periodo tra le università, le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica e gli enti di ricerca.
La nostra Organizzazione Sindacale si adopererà a dare il suo fattivo contributo per accelerare l’applicazione di tutti i provvedimenti emanati.
La Segreteria Nazionale