Una vicenda che colpisce le buste paga dei lavoratori
Siamo a Dicembre 2020 e della vicenda buoni pasto nulla è dato sapere.
Le singole amministrazioni possono decidere in autonomia se riconoscere o meno il buono pasto ai lavoratori che operano in smart working.
Il problema del riconoscimento del ticket ai lavoratori “agili” era sorto dopo la sentenza del Tribunale di Venezia, che con decreto n. 1069/2020 aveva escluso il riconoscimento dei buoni pasto al lavoratore pubblico in smart working.
Successivamente la Corte dei Conti Lombardia con la delibera n. 115/2020, aveva affermato che l’argomento non rientrava tra le funzioni consultive della magistratura contabile, trattandosi di argomentazioni regolate dalla contrattazione nazionale.
Sono state così investite prima l’Aran, che con il parere 6432/2020 ha affermato che, essendo il lavoro agile una modalità di espletamento della prestazione lavorativa la cui organizzazione é prerogativa del potere organizzativo e datoriale, il riconoscimento dei buoni pasto ai dipendenti ricade esclusivamente sui singoli enti.
Ed infine anche la Funzione Pubblica, sollecitata dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, con il parere DFP-0055495-P-28/8/2020, ha affermato che il riconoscimento dei buoni pasto, in assenza di previsioni ostative rinvenibili nella normativa e nel contratto vigente, rappresenta una decisione rimessa esclusivamente alle autonome scelte organizzative e gestionali di ciascuna amministrazione.
In tal direzione va la scelta operata ad esempio dall’Università di Torino che in autonomia attribuisce un rimborso forfettario equiparandolo a quanto previsto nel telelavoro. E’ solo uno dei tanti esempi che dimostrano la necessità di una scelta interna all’Istituto senza dover attendere ulteriori indicazioni esterne.
Assistiamo invece ad una tecnica “dilatoria” e “sorda” di questa amministrazione nei confronti delle urgenze legate ai lavoratori di questo istituto e delle richieste avanzate dalle OO.SS. rappresentative.
A Milano ad esempio il dirigente pur di non venire incontro alle richieste delle OO.SS. (se lo fa sembra che ne va del suo orgoglio) in merito alla richiesta di fare delle attestazioni di attività come chiesto dai lavoratori ha trovato il modo di farne una collettiva e incompleta (bisognerebbe riderne se non si trattasse della vita professionale dei lavoratori dell’UT di Milano). Questo accade purtroppo dopo 10 anni di incarico ininterrotto allo stesso dirigente presso uno stesso ufficio.
Ci aspettiamo quindi una soluzione sui buoni pasto non certo come si pensa di risolvere i problemi all’UT di Milano!
La Uil ritiene che lo stato delle relazioni sindacali sia in una situazione fortemente critica se non si affrontano in modo costruttivo e veloce le urgenze che riguardano i lavoratori.
Vi chiediamo di sostenere la UIL che sta proponendo unitaria determinazione a tutto il fronte sindacale
Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
ISTAT