INCONTRO CON LA MINISTRA MESSA DEL 26 AGOSTO
TANTE LE DOMANDE, POCHE LE RISPOSTE
UNICA NOTA POSITIVA
L’APERTURA DEL TAVOLO TECNICO PERMANENTE SULLA SICUREZZA
Si è svolto l’incontro al Ministero, con la Ministra Messa, sulla Decreto che introduce l’obbligo del Green Pass.
La UIL RUA pur manifestando una posizione favorevole verso tutte le misure atte a garantire la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, delle Lavoratrici e dei Lavoratori dei nostri settori, ha posto l’accento sulle carenze, le diseguaglianze e le discriminazioni che il Decreto contiene. Sarebbe quindi auspicabile un differimento del termine di applicazione.
In primis non è accettabile prevedere la sospensione e la decurtazione stipendiale.
Il Decreto non può abrogare il Contratto Nazionale e l’art. 55 bis del D.Lgs. 165/2001, relativamente alle procedure disciplinari e sanzionatorie. Non saremo disponibili a trattare sull’argomento.
Abbiamo evidenziato il problema che si potrebbe porre in termini di privacy legato al controllo e ai controllori, alle regole ed ai criteri di applicazione della norma.
Inoltre, abbiamo segnalato, l’assenza di disposizioni uniformi che dovrebbero arrivare da un DPCM, non ancora licenziato, necessarie affinché tutte le sedi seguano misure e procedure analoghe pur nel rispetto della loro autonomia. Indispensabile una direttiva non derogabile da parte del Ministero, agli Atenei e agli Istituti Afam per un’applicazione omogenea delle norme, evitando l’estemporaneità e la differenziazione dei provvedimenti all’interno degli Enti.
È assolutamente necessario evitare le discriminazioni tra personale vaccinato e non vaccinato (qualunque sia la ragione). Il costo del tampone che non può ricadere sul personale e sulle famiglie degli studenti che hanno il diritto al lavoro e alla formazione, Inoltre è sensato pensare che venga modificata la norma che prevede un tampone ogni 48 ore, passando ad un controllo periodico e più dilatato nel tempo.
Il Ministero, relativamente al controllo del Green Pass richiama quanto previsto per il DPCM emanato per bar/ristoranti che chiede esclusivamente il controllo del codice a barre e non del green pass, che contiene i dati della persona, attraverso l’APP predisposta.
Abbiamo ribadito, che in mancanza dei mezzi tecnologici di controllo (lettori di codici), non sarà possibile alcun controllo diverso nei confronti delle Lavoratrici e dei Lavoratori, indispensabile che le risorse stanziate, 225 milioni, vengano usati anche per acquistare tali strumenti.
In attesa dell’apertura del tavolo tecnico sulla sicurezza, il Sindacato continuerà a monitorare e segnalare tutti i provvedimenti interpretativi “all’Italiana” delle Amministrazioni che si discostano dalle norme.
La Segreteria Nazionale