Oggi si è tenuto il primo incontro per il rinnovo contrattuale del comparto Istruzione e ricerca sulla sezione AFAM, avente per oggetto l’ordinamento del personale tecnico e amministrativo.
La Uil ha ribadito la necessita di fare un salto in avanti sulla classificazione del personale, rimanere ancorati ad un modello che non è più funzionale, non consentirà alle istituzioni di adeguare la propria gestione amministrativa all’ attuazione della riforma senza la possibilità di valorizzare il personale.
La discussione si è incentrata sulla bozza presentata dall’ agenzia ed illustrata dal presidente Antonio Naddeo, bozza che non va oltre la classificazione del personale che ricalca quella esistente senza nessuna novità, articolata in quattro aree professionali:
- Area dei coadiutori
- Area degli assistenti
- Area dei collaboratori
- Area delle elevate professionalità
Va premesso che l’atto di indirizzo emanato dal Ministero della Funzione Pubblica su proposta del MUR, prevede la revisione della classificazione del personale. Classificazione atta a valorizzare il personale tecnico amministrativo, adeguando i profili agli attuali processi lavorativi che hanno subito un radicale cambiamento, con l’ampliato dei servizi e aumentato le responsabilità gestionali sia ordinarie che straordinarie.
L’ampliamento dei servizi, l’internazionalizzazione, la partecipazione a bandi per progetti di ricerca, l’attivazione dei dottorati di ricerca, la gestione dei consorzi universitari, i partenariati con istituzioni universitarie su molteplici progetti, necessitano di una riqualificazione e nuova classificazione del personale.
Una nuova classificazione è indispensabile se si vuole accompagnare il processo di decentramento amministrativo, che sta sovraccaricando le istituzioni e che porta con sé ulteriori competenze e responsabilità.
La nuova classificazione deve riconoscere al personale oggi in servizio le maggiori competenze acquisite dovute dalla complessa gestione, equiparando giuridicamente ed economica il personale a quello delle altre istituzioni della formazione superiore. La nuova classificazione deve risolvere la disparità di trattamento che oggi non consente ai dipendenti dell’AFAM la mobilità tra amministrazioni a parità di qualifica e di retribuzione.
In attesa della prossima convocazione ci aspettiamo che le nostre proposte sia oggetto di riflessione per iniziare una trattativa coraggiosa nell’ interesse dei lavoratori e delle istituzioni guardando al futuro e non a semplice miglioramento dello status quo.
La Segreteria Nazionale