domenica 30 Giugno 2024

AFAM: incontro al MUR contratto sulla formazione e mobilità 2023/24

Nella giornata del 20 febbraio si è svolto l’incontro sulla contrattazione integrativa nazionale per la sottoscrizione dell’accordo sui fondi per la formazione.

I fondi a disposizione sono irrisori, è stata l’occasione per chiedere maggiore attenzione sul tema della formazione di un sistema in crescita che si sta aprendo a nuove sfide, il ministero deve ripensare le finalità e della formazione e destinare risorse necessarie, senza fondi difficile pensare a percorsi di formazione e riqualificazione del personale.

Sul tema della mobilità, il nostro obbiettivo era di riuscire a chiudere in tempi rapidi senza sostanziali modifiche non giustificate, senza un vero riassetto e investimento sul personale non siamo disponibili alla limitazione del diritto alla mobilità, ci riferiamo alle novità legislative che hanno introdotto nuovi principi quali il decentramento delle procedure per singola sede, che potranno essere introdotti solo nel regolamento sul reclutamento del personale che deve essere ripresentato.

In un’unica seduta e con molto anticipo si è giunti alla conclusione del confronto sulla mobilità, che anche per l’anno 2023/24 non subirà cambiamenti sostanziali. Sono state introdotte delle piccole modifiche per chiarire alcuni punti che non erano ben esplicitati e davano adito ad interpretazioni non corrette.

Sui tempi dell’emanazione dell’ordinanza ministeriale, che potrà avvenire per la fine di marzo inizi di aprile, si aspetta il consueto iter all’interno del ministero, si prevede una calendarizzazione delle tempistiche sulla base di quelle dello scorso anno.

La novità dell’anno in corso è che verranno messi a diposizione dei trasferimenti anche i posti dei Conservatori e Accademie di Belle Arti oggi statizzate, (ex Imp e accademie storiche). Con l’aumento delle sedi statali le possibilità di scelta saranno più ampie in considerazione anche degli ulteriori posti vacanti che oggi si vanno ad aggiungere.

Tra le varie ed eventuali si è affrontato il tema del reclutamento e della possibilità transitoria solo per il 2023/24 dei concorsi di sede, e quindi della prossima emanazione del Decreto che dovrà stabilire i criteri e modalità. Premesso che il tema sarà oggetto di appositi incontri, abbiamo espresso il nostro disappunto sulle modalità che hanno portato a tale approvazione senza un minimo confronto. Riteniamo che il confronto   con le OO.SS. debba essere un momento di riflessione per far emergere problematiche che il legislatore non conosce e non prende in considerazione.  Riteniamo che le procedure concorsuali di sede saranno di difficile attuazione, e il decreto ministeriale potrebbe essere oggetto di contenzioso nel momento in cui stabilisca requisiti che limitino l’accesso.

Pur comprendendo la necessità di avviare un reclutamento a tempo indeterminato, per far fronte alle esigenze didattiche (troppi posti vacanti e graduatorie nazionali quasi esaurite) non bisogna mai dimenticare che ci sono colleghi precari che con passione e abnegazione da anni prestano servizio nelle istituzioni e non possono essere dimenticati. Qualsiasi percorso di reclutamento deve avviarsi prevedendo una fase transitoria che tuteli il precariato.

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