Con la prossima manovra di bilancio sembra che l’assegno unico verrà incrementato anche per le famiglie con tre figli a carico. Ricordiamo infatti che oggi l’incremento è previsto solo per i nuclei familiari con quattro o più figli a carico.
L’altra novità riguarderebbe, poi, l’età dei figli a carico. Pare, infatti, che verrà abolito il limite dei 21 anni permettendo, così, alle famiglie di poter fronteggiare le spese universitarie anche oltre i 21 anni di età. Tra le altre cose, inoltre, si parla del ritorno alle detrazioni per i figli a carico di qualunque età, dal 1° marzo 2023, infatti, la detrazione è riconosciuta solo per i figli con 21 o più anni di età.
Ricordiamo che l’assegno unico aumenta al diminuire dell’ISEE e varia da un minimo di € 50/mese a un massimo di € 175/mese per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli a carico di età tra i 18 e i 21 anni, gli importi variano, invece, da un minimo di € 25/mese a un massimo di € 85/mese. Per ogni figlio successivo al secondo, è prevista una maggiorazione dell’importo base dell’assegno che può variare da € 15/mese a € 85/mese in base all’ISEE.
Per le seguenti fattispecie è prevista, per l’anno 2023, una maggiorazione, così come riportato sul sito dell’INPS:
- per i figli a carico di età inferiore a un anno aumentano del 50% gli importi dell’Assegno unico e universale;
- per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, aumentano del 50% gli importi dell’Assegno unico a condizione che abbiano un ISEE non superiore alla soglia di 40.000 euro;
- per i nuclei con almeno quattro figli a carico, aumenta del 50% la maggiorazione forfettaria;
- per i figli disabili, sono stati resi strutturali, a prescindere dall’età del figlio, gli importi aumentati più una maggiorazione extra che varia a seconda della gravità della disabilità. L’incremento delle maggiorazioni è confermato per l’anno 2023 e l’anno 2024;
- Per le madri di età inferiore ai 21 anni, è prevista una maggiorazione pari a € 20/mese per ogni figlio;
- Per entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro, è prevista una maggiorazione per ciascun figlio con età inferiore a 18 anni pari a € 30/mese, nel caso di Isee pari o inferiore a € 15 mila. Per gli Isee fra € 15 mila e € 40 mila, l’importo si riduce progressivamente;
- Per i nuclei vedovili, viene erogata d’ufficio al genitore vivente occupato la maggiorazione per il secondo percettore di reddito in caso di decesso dell’altro genitore lavoratore. A partire dal 1° giugno 2023, tale maggiorazione è riconosciuta d’ufficio fino ad un periodo massimo di 5 anni successivi all’evento luttuoso;
- Per i nuclei familiari con Isee inferiore a € 25 mila è prevista una maggiorazione mensile di natura transitoria.
Non ci resta, quindi, che aspettare la nuova manovra di bilancio per conoscere i nuovi importi.
La Segreteria Nazionale