Si è svolta oggi in seno all’ARAN la riunione sulla sequenza contrattuale del “contratto di ricerca” ex art. 178, comma 1, lett. g) del CCNL Comparto Istruzione e Ricerca del 18 gennaio 2024.
Si aprono le “porte della speranza” per il riconoscimento dei diritti di quei circa quindicimila assegnisti di ricerca ingiustamente rimandato al limbo delle “nuove” prassi “sequenziali” della contrattazione nazionale.
L’ipotesi di sequenza presentataci dall’Aran lo scorso 17 luglio prevedeva testualmente: “L’art. 22, al comma 6, della legge 240/2010 demanda alla contrattazione collettiva esclusivamente l’individuazione dell’“importo del contratto di ricerca” ivi disciplinato. Conseguentemente al personale di cui al comma 2 (contrattisti di ricerca) non si applicano tutte le altre norme contrattuali previste dal CCNL 18 gennaio 2024 nonché dagli altri CCNL del Comparto o dell’Area Istruzione e Ricerca o di altri comparti o aree in essi confluite”.
L’essere addivenuti alla modifica di tale previsione elidendo la locuzione “non si applicano” e inserendo “non si estendono automaticamente” rappresenta un “cauto e cinetico” passo verso una posizione maggiormente garantista nonché un segnale significativo di apertura al dialogo tra le parti sociali, Aran e OO.SS. “Trattare” vuol dire essere in grado di applicare i contratti nazionali e quindi tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dei nostri settori.
Siamo convinti dell’adeguatezza del “contratto di ricerca” come primo strumento per combattere la piaga del precariato nei nostri Atenei e negli Enti di Ricerca e, in considerazione dell’apertura registrata da parte dell’Aran, riteniamo di poter sottoscrivere, in occasione della prossima riunione fissata per mercoledì 9 ottobre 2024, la sequenza in parola.
Ci aspettiamo inoltre di poter discutere con la medesima concretezza e maggior apertura anche tutte le altre criticità dei nostri settori rimaste ancora insolute e rimandate a sequenza.
L’obiettivo rimane sempre quello di tutelare e assicurare un futuro alle lavoratrici e ai lavoratori tutti, continuando a combattere tutte quelle forme di lavoro incerte, non garantiste e svilenti.
Diciamo no al precariato!
Vi terremo come sempre aggiornati.
La Segreteria Nazionale