Siamo stati convocati il 7 e nuovamente domani 16 per affrontare la questione della ripartizione delle dotazioni organiche del personale dell’INAIL.
A nostro avviso anche questa volta l’amministrazione ha affrontato le questioni legate alle strutture della ricerca, dando l’impressione di considerare il settore come non strategico e residuale, impressione coerente con quanto accaduto nella definizione del modello organizzativo proposto.
Infatti, per definire le necessità di personale delle strutture di ricerca, certificazione e verifica, è stato proposto di utilizzare come parametro il numero di posizioni assicurative (PAT) che a nostro avviso non hanno alcun rapporto con le esigenze di personale del settore ricerca, mentre sono coerenti con le attività tipicamente INAIL, anche questo a dimostrazione della volontà di utilizzare un unico metodo incoerente e non rispettoso delle specificità.
Crediamo ad esempio, che un parametro utile da valutare per definire le necessità di personale del settore, potrebbe essere il numero di precari presenti; un altro parametro potrebbe essere il numero tendenziale di attività – come le verifiche, la formazione, la partecipazione a comitati, ecc., ovvero di tutte le attività ex-ISPESL che risultano attualmente monitorate dalla DCPOC. A nostro avviso il criterio invece seguito, ovvero la media degli ultimi anni, potrebbe non essere indicativo sia a causa del peggioramento della crisi economica che a causa del rallentamento delle attività conseguenti alla confusione organizzativa derivante dall’accorpamento dell’ISPESL in INAIL.
Abbiamo pertanto rappresentato le nostre perplessità riguardo il modo di affrontare la questione e segnalato che le conclusioni raggiunte vadano riviste.
Abbiamo anche chiesto di capire come saranno considerate, nella distribuzione del personale, le strutture di ricerca sul territorio, come Lamezia Terme, Parma, Pavia e Pisa.
Vedremo, e comunicheremo a tutto il personale, quali saranno le risposte dell’amministrazione.
UIL RUA
Marco Di Luigi