sabato 27 Luglio 2024

Università di Bari: Chi maneggia festeggia

Proviamo a raccontare quanto avvenuto di recente nel nostro Ateneo, provocando un assordante silenzio, anche da parte di quegli organi di stampa così attenti a riportare malamente le sventure contrattuali del personale tecnico-amministrativo.

Ebbene, il Senato Accademico, nella seduta del 23.12.2014 a maggioranza, (si respirava già l’aria delle strenne natalizie!) ed il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29.12.2014, hanno approvato il Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2015, prevedendo, tra le altre cose, un incremento delle spese per il funzionamento del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori dei Conti, conseguente all’aumento del numero delle sedute remunerabili per i componenti, ovvero dei cosiddetti gettoni di presenza, numero che è passato da un massimo di 12 ad un minimo di 26, con la seguente motivazione “A rettifica della delibera del C.d.A. del 03.08.2010, tenuto conto del particolare livello di responsabilità, a carico dei componenti del C.d.A. e dei Revisori dei Conti si propone di ragguagliare la corresponsione dei gettoni di presenza all’effettivo numero di riunioni, con una stima per l’anno 2015, di 26 sedute”.

Questo perché, rispetto a quanto accadeva in passato, il numero delle sedute di questi Organi, che come tempo durano di meno, è aumentato fino a raddoppiare e ciò in barba alla ottimizzazione dei tempi e delle funzioni, che rappresentava la ratio con la quale la cosiddetta Legge Gelmini aveva introdotto la riduzione del numero dei componenti degli organi di governo delle Università!

Sta di fatto, dunque, che gli 8 componenti del Consiglio di Amministrazione ed i 5 del Collegio dei Revisori dei Conti vedranno aumentare i propri compensi. Un gettone vale 193,68 euro. L’indennità annuale di carica per i consiglieri è di 6.467,04 euro.

Il tutto poi è stato fatto in maniera poco o per nulla trasparente, se si considera che di questa operazione si fa cenno solo nella proposta tecnica previsioni di spesa – bozza bilancio autonomo (amministrazione centrale) – esercizi finanziari 2015 -2016 -2017, mentre non c’è assolutamente traccia nella relazione accompagnatoria firmata dal Rettore, dal Direttore Generale e dal Dirigente del Dipartimento Risorse Finanziarie, né tantomeno in quella firmata dai Revisori dei Conti.

Così come fumosa appare l’argomentazione addotta per giustificare l’aumento del numero dei gettoni di presenza, che nulla hanno a che vedere con il livello di responsabilità che grava sui componenti dei citati consessi, remunerando essi solo la effettiva presenza nelle varie riunioni; sarebbe stato più corretto, al limite, proporre un incremento dell’indennità di carica, questa sì commisurata al livello di responsabilità. Per quale ragione si è scelta la strada del gettone? A voler pensar male, perché l’indennità di carica viene resa pubblica sul sito Amministrazione trasparente ed il numero di gettoni invece no? O forse per invogliare i due consiglieri esterni a presentarsi fino all’ultimo Consiglio?

E poi, siamo curiosi di sapere come il Consiglio sia riuscito a coprire la nuova spesa. Contestualmente e poco causalmente, i componenti degli Organi di Governo del nostro Ateneo, con il pieno avallo dei Revisori dei Conti, hanno fatto sparire dal bilancio il già misero capitolo (20.000 euro) destinato ai sussidi al personale universitario, sussidi che venivano erogati a qualche collega effettivamente bisognoso, in occasioni drammatiche o particolarmente penose. Alla faccia della solidarietà sociale!!

E tutto questo mentre il Collegio dei revisori continua ostinatamente e immotivatamente a non voler certificare il fondo per le progressioni economiche e la produttività per i colleghi inquadrati nelle categorie B, C, D ed il fondo per la retribuzione e risultato per il personale EP, venendo meno ad un preciso obbligo istituzionale e danneggiando di fatto economicamente il personale. Una crisi devastante colpisce le fasce sociali più umili e indigenti, colpisce e impoverisce i lavoratori dipendenti specialmente quelli pubblici, colpisce i lavoratori precari e i CEL, colpisce gli studenti con l’aumento delle tasse e con il costo dei servizi. Da anni il personale tecnico-amministrativo è soggetto a carichi di lavoro sempre maggiori per il blocco del turnover con gli stipendi bloccati fino al 2015 o ancor peggio, come paventato, fino al 2017, senza possibilità di progressioni verticali e neppure orizzontali grazie all’ inconsistenza dell’azione dei Revisori.

Le scelte così allegramente deliberate (con un solo voto contrario in Senato da parte di uno dei due rappresentanti del personale Tecnico Amministrativo presenti; il terzo, era assente per infortunio) stridono con la necessità tanto predicata dagli stessi Organi di Governo, di contenere le spese per risanare il bilancio. Il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Bari predica bene ma sembrerebbe razzolare male.

Per fugare questa cattiva impressione, suggeriamo ai Consiglieri e ai Revisori di versare come libero contributo e con atto di generosa magnanimità, il valore dei 14 gettoni in più (2.700 euro) sull’apposito fondo per la ricostruzione del Palazzo Chiaia-Napolitano.

Un cordiale saluto a tutte e tutti.

FLC CGIL
G. Murè  
UIL RUA
M. Poliseno 
CONFSAL
R. Campobasso

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