Roma, 13 giugno 2016
Il giorno 8 giugno sono stati pubblicati 24 distinti Bandi di Concorso per altrettanti posti nei livelli I e II delle diverse articolazioni professionali di Ricercatori e Tecnologi.
Rispetto alla generalità delle precedenti procedure selettive applicate per i medesimi profili, nei diversi enti oggi confluiti nel CREA (CRA, ENSE, INRAN, INEA) la novità significativa è che, dette procedure sono aperte a tutta la comunità scientifica e non limitatamente a quella dell’ente come avvenuto in passato ai sensi degli articoli 64 del CCNL Ricerca 1998-2001 e 15 del CCNL 2002-2005.
Essendo questi i primi bandi pubblici emessi per questi profili, nello spirito stesso delle diverse articolazioni del CCNL, rientrano a pieno titolo nell’ambito dello sviluppo professionale dell’area scientifica e come tali riteniamo debbano necessariamente garantire quanto più possibile ampia partecipazione; in primo luogo della comunità scientifica interna all’ente ma anche dell’ampia platea di personale scientifico con contratti flessibili, in molti casi titolare di elevate professionalità e competenze.
L’impostazione generale dei bandi disattende queste legittime aspettative con diverse modalità, vediamo quali: la missione istituzionale delle singole strutture dove sono stati poste a concorso le diverse posizioni professionali in molti casi è solo parzialmente richiamata nel riferimento alle attività precludendo in partenza la possibilità di partecipazione a chi da anni è addirittura responsabile di incarichi e/o progetti di rilevanza per l’Ente, in altri invece appare assai genericamente indicata con riferimenti a competenze di base per l’area scientifica; il titolo di studio, dove richiesto (non previsto per il Dirigente di Ricerca) è limitato a uno o due diplomi di laurea e la pur richiamata equipollenza non risponde alle competenze e professionalità di quanti già operano nella struttura, anche se in molti casi, invece, sono state previste per le procedure concorsuali relative all’incarico di Direttore della struttura medesima. Peraltro il CCNL di Comparto prevede il possesso della laurea ma fa esplicitamente riferimento alla “capacità acquisita e comprovata nel settore di ricerca” e per il profilo tecnologo “8 o 12 anni di esperienza professionale”. Non ci comprende quindi la scelta di individuare specifiche lauree prescindendo dalla professionalità acquisita; contrariamente ai Concorsi di III livello l’attività e/o incarichi a qualsiasi titolo svolti nel CREA non sono esplicitamente oggetto di valutazione; nessun bando richiama il settore scientifico-disciplinare e tecnologico come previsto dal Regolamento di Organizzazione e Funzionamento artt. (ROF); contrariamente alle previsioni del 171/91, che per il Primo livello di Dirigente di Ricerca affida esclusivamente alla sola valutazione dei titoli la selezione, in altri concorsi i titoli sono valutabili al massimo di solo 30 punti su 90 lasciando al colloquio i restanti 60. Una scelta che appare in palese contrasto con lo steso 171/91 nonché con la stessa puntuale definizione delle attività indicate all’articolo 1 degli stessi bandi che al contrario risulterebbe più coerente se gli stessi valori fossero invertiti o comunque diversamente graduati a vantaggio dei titoli; l’individuazione delle sedi poste a concorso, in assenza del Consiglio dei Dipartimenti, non appare riferibile ne a specifici settori ne al numero degli appartenenti al livello inferiore in servizio nelle strutture indicate.
Il quadro complessivo così delineato concretamente concorre quindi a limitare fortemente anche la sola possibilità di partecipazione alla stragrande maggioranza del personale scientifico di ruolo nonché del personale oggi titolare di contratti flessibili del CREA che pure avrebbe i titoli necessari. Nello specifico i punti più delicati risultano essere la significativa limitazione imposta al requisito Titolo di Studio e la scarsa incidenza della valutazione dei titoli. A questo proposito, a tutela del legittimo diritto allo sviluppo professionale del personale scientifico, si chiede una puntuale rettifica dei bandi medesimi attraverso l’ampliamento dei titoli di studi e la maggiore valorizzazione della valutazione dei titoli.
FLC CGIL Massimo Morassut |
FIR CISL Rita Cetorelli |
UIL RUA Mario Finoia |