Negli ultimi anni nell’Università italiana il numero dei precari è cresciuto a dismisura (oltre 40.000) ed essi sono stati e sono costretti ad anni e anni di incertezza, di scarsa retribuzione e di subalternità. Gli attuali precari, sparpagliati in una giungla di figure, sono destinati, come coloro che li hanno preceduti, all’espulsione dall’Università. Infatti non si è mai data ai precari una seria possibilità di concorrere a posti di docenza a tempo indeterminato. Insomma, precari “usa e getta”, con i quali tamponare l’emergenza, salvaguardando i sempre più ridotti livelli di ricerca e di didattica nell’Università italiana.
LA SOLUZIONE
Per assicurare all’Università l’indispensabile ricambio generazionale, pena la sua completa desertificazione, e per dare risposte adeguate e immediate alle migliaia di ricercatori precari, è necessario il reclutamento straordinario di almeno 20.000 posti (4.000 all’anno per cinque anni) di RTDb o di terza fascia (RTI), così da riportare il numero dei docenti universitari di ruolo a quello del 2008, avvicinando l’Italia alla media europea nel rapporto tra numero dei docenti/ricercatori e numero degli abitanti.
E’ altrettanto indispensabile cancellare la giungla delle attuali figure pre-ruolo, riconoscendo a tutti i pieni diritti di lavoratori, ed è necessario introdurre una nuova figura a tempo determinato di breve durata e con reale autonomia di ricerca. A questa figura devono essere riconosciuti pieni diritti e devono essere assicurati adeguati sbocchi in ruolo.
LE ALTRE URGENZE
Altri provvedimenti urgenti e necessari sono la netta separazione delle procedure del reclutamento in ruolo da quelle relative alle progressioni di carriera, l’introduzione del docente unico, l’abolizione dei punti organico, il superamento dell’ANVUR che sta commissariando l’Università e l’istituzione di una anagrafe nazionale della ricerca.
ADI, AIDU, AIPAC, ANDU, ARTeD, CISL Università,
CNU, CONFSAL-CISAPUNI-SNALS, CoNPAss, CRNSU, Federazione UGL Università,
FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS Docenti Università, UDU, UIL RUA