lunedì 25 Novembre 2024

Luci e Ombre su INDIRE

INDIRERoma, 26 ottobre 2017
A 4 anni dalla nascita del nuovo INDIRE ancora l’Ente fatica ad esercitare le autonomie tipiche degli enti di ricerca e ad applicare le prerogative ribadite dal recente D. Lgs.vo 218/2016. Ciò a nostro avviso rende più difficile un concreto sistema di relazioni sindacali.

All’incontro del 25 Ottobre per la parte pubblica era presente anche il Dr. Giovanni Di Fede, consigliere del CdA. L’incontro si è tenuto sui seguenti punti all’odg.:

Il tema affrontato prioritariamente, invertendo l’odg, è stata l’applicazione del D.Lgs 75/2017 in particolare per quanto riguarda la stabilizzazione del personale precario.
Al riguardo l’Amministrazione si è dichiarata disponibile a “prevedere” una “procedura di stabilizzazione”, anche se al momento non è riuscita a presentare percorsi certi per il triennio 2018-2020, mirati alla stabilizzazione di tutto il personale precario.
L’unica novità di rilievo è l’autorizzazione – da parte del CdA – a procedere con la caratterizzazione di tutte le attività svolte attualmente dai Collaboratori, per poter arrivare a definire i corrispondenti ruoli con contratti di lavoro subordinati; si procederà subito dopo la rilevazione ad emanare i bandi, allo scopo di azzerare le collaborazioni e “trasformare” i rapporti di lavoro in contratti a t.d.
Il bando di concorso per circa 40-50 t.det. sarà quindi pubblicato a breve (presumibilmente entro dicembre), cosicché sin dal 1°gennaio saranno attivi solo contratti a tempo determinato.
Per quanto attiene i tempi determinati “Erasmus”, i contratti con previsione di scadenza nel 2018 saranno prorogati, uniformandoli così alla scadenza del progetto al 2020.
Da qui ad allora ci aspettiamo le stabilizzazioni, anche se l’Ente le subordina ad un innalzamento del Fondo ordinario da parte del Ministero.
I dati fornitici dall’Ente fotografano 103 unità a tempo determinato con i requisiti di cui al comma 1 art.20 DLgs 75/2017 nonché circa 20 posizioni che rientrano nel comma 2 art.20 DLgs 75/2017. Delle prime 103 unità, ben 68 hanno anche i requisiti descritti nella L.125/2013, cd Decreto Dalìa.
I dati illustrati erano stati inviati anche al MIUR per il tavolo sul precariato degli EPR vigilati dal MIUR, anche se poi non sono stati resi disponibili per quell’occasione.
Come UIL abbiamo rappresentato che l’applicazione della L.218/2016 prevede un percorso totalmente nuovo in termini di programmazione del fabbisogno, introducendo l’indicatore di Ente per quanto riguarda il rapporto spese del personale / entrate di bilancio.
Ci aspettiamo quindi dal CdA non un “mero aggiornamento” del Piano triennale delle attività bensì un documento totalmente nuovo, al fine di determinare al più presto tale indicatore.
Infatti, nelle spese del personale da prevedere, sono ricomprese sì le assunzioni/stabilizzazioni, ma anche le risorse per la contrattazione per effettuare passaggi di livello per tutto il personale di ruolo.
L’Ente ha comunicato che ci sono stati incontri “con il personale” per la determinazione del PtA; il piano sarà portato in discussione al CTS nella prossima riunione del 3 Novembre.
E’ stato eccepito però che non tutti i R/T hanno preso parte a tali incontri. E’ stato suggerito quindi , per una miglior organizzazione interna, di avviare un confronto con tutto il personale. Per completezza di informazione, si riferisce che il Consigliere De Fede non si è sbilanciato riguardo ai passaggi di livello, dichiarando che allo stato non poteva fornire alcuna indicazione al riguardo.
Si è passati poi alla discussione del primo punto – prima versione -all’odg, e affrontando la discussione sul nuovo Statuto sono emerse subito molte divergenze.
Nonostante la nota – inviata dalle OO.SS. prima al Cda e poi al Ministero, quale organo vigilante, l’Ente insiste nel ritenere che l’individuazione di un Consigliere di alto profilo debba rivolgersi non solo alla Comunità scientifica interna, ma anche alla comunità scientifica “esterna”, da individuare tra gli “stakeholder” di Indire, (quindi docenti di Università e Scuola).
La UIL ha fatto presente che tale visione appariva in controtendenza con quanto stabilito dalla Carta Europea dei ricercatori – concetto ribadito anche all’interno del decreto Madia – che prevede che possano essere un Ricercatore/Tecnologo dell’Ente a rappresentare la Comunità scientifica in seno agli Organi di governo dell’Ente.
La procedura di individuare un Comitato di selezione esterno – con il compito di selezionare una rosa da 3 a 5 candidati – senza avere la certezza di un proprio rappresentante interno tra i candidati, implica una situazione a forte rischio di discrezionalità. La scelta del Comitato di selezione esterno, che valuta le candidature, influisce pesantemente sulle scelte del personale.
Non può non essere evidente nella riformulazione dello Statuto la scelta dell’ente su CdA e Consiglio Tecnico Scientifico “subordinando” l’uno all’altro: sarebbe un’ulteriore dimostrazione di del Modus operandi dell’ente.
I due organi – CdA e CTS – devono operare a parità di dignità, anziché essere considerati uno “consultivo” e l’altro “deliberante”.
L’eventuale immissione di figure esperte esterne all’ente potrebbero confluire nel CTS dove si pianificano gli indirizzi tecnico scientifici dell’Ente, lasciando inalterati gli equilibri del CdA che ha una composizione di soli 3 componenti. Inoltre la possibilità di cooptare altre figure esterne all’Ente non può andare a discapito della comunità scientifica interna, ma semmai deve essere inteso come un’aggregazione che va ad incrementare il numero dei componenti il CTS.
Anche le modalità di elettorato attivo, inserite all’interno dello Statuto rendono tale strumento poco efficace: garantendo a tutti il diritto di voto si rischia di avere un rappresentante non eletto direttamente dai Ricercatori/Tecnologi, che risultano essere in minoranza rispetto al personale tecnico/amministrativo (e anche con contratto td).
Tra le proposte di modifica suggerite delle OOSS, sono state accolte l’eliminazione della vicepresidenza e l’eliminazione della pianta organica.
Il Consigliere ha comunicato che la nuova versione dello Statuto è stata deliberata dal CdA il 20 Ottobre, dopo le osservazioni di adeguamento che aveva richiesto anche il MIUR, lasciando a nostro avviso insoddisfatte le istanze rappresentate.
Abbiamo sottolineato inoltre che risulta alquanto inutile e lesivo per le OO.SS., convocare per analizzare un documento già deliberato dal CdA prima dell’incontro. Per essere efficace e veritiero, il confronto deve avvenire prima con le OO.SS. e poi l’ente può deliberare apportando gli opportuni correttivi: questa è l’ottica necessaria per generare uno Statuto più equilibrato!
L’incontro si è prolungato, inevitabilmente, oltre l’orario di chiusura previsto, e non ha permesso di affrontare né gli altri punti all’odg tantomeno le numerose problematiche precedentemente segnalate e che speriamo possa essere oggetto di un incontro ad hoc con l’Amministrazione entro l’anno. In particolare è stata segnalata la situazione organizzativa dei nuclei; la necessità di avviare la contrattazione del Fondo per l’anno 2017; la possibilità di avviare una tornata di passaggi di livello; il blocco, nonostante la già avvenuta firma dell’accordo, delle procedure sul telelavoro.

Fed. UIL Scuola RUA Indire
Mario FINOIA

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