Riscontriamo con piacere la mail a tutto il personale dell’Ing. Tribioli, del 2 maggio u.s., in cui viene raccomandata la scrupolosa osservanza dell’art 11 “Comportamento in servizio” del Codice di Comportamento.
Poi invece leggiamo con sorpresa la mail dello stesso Ing. Tribioli in risposta alla mail UIL, prot. UIL ASI n. 20180424 – “Richiesta liquidazione Indennità di Responsabilità anno 2016” – riguardante la richiesta di indennità di responsabilità per i 2016 per la dottoressa Bergamaschi ed il Sig. Montemurro.
Al di là del merito della questione, di cui si sta occupando l’avvocato Dei Rossi, ci ha colpito il tono della mail, a nostro parere, un pò troppo “rilassato”, in considerazione che tale nota è pervenuta in risposta di una mail formalmente inoltrata dalla organizzazione Sindacale di cui chi scrive rappresenta il Coordinamento per le Pari Opportunità e Politiche di Genere.
Salta agli occhi il modo in cui si identifica una collega: “la Bergamaschi”.
Il “la Bergamaschi”, a nostro parere, denota uno stile non appropriato, quasi sciatto, che può dare la sensazione, se non altrimenti spiegato, che vi sia un atteggiamento, come dire, “sminuente”.
Si potrebbe anche dedurre, ma ci sorprende solo pensarlo, che nell’espressione vi sia un modo sessista di identificare una donna, soprattutto per la circostanza che lo stesso atteggiamento “rilassato” non ritorni nel caso dell’altro collega citato, un uomo, che non viene identificato con l’articolo “il”.
Se poi lo stile comunicativo un pò “sgualcito” fosse condizionato/condizionante rispetto al merito della mail, ovvero essa presupponesse o precostituisse un rifiuto alla richiesta dell’istanza UIL, questo certo sarebbe ancor più imbarazzante, in quanto significherebbe che ASI, non riconoscendo validità all’istanza, non faccia più caso all’uso dei toni. “Tanto poi sei pure donna”: questo è il senso che ci appare!
Al di là del singolo episodio, si richiede che:
· il giusto stile comunicativo debba essere rispettato da tutti, in primis da chi gestisce le risorse umane;
· venga rivisto il codice di comportamento laddove non prevede una stigmatizzazione dell’uso di modalità comunicative sessiste e discriminatorie.
In attesa di cortese riscontro, si inviano distinti saluti.
Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Pari Opportunità
La Coordinatrice Nazionale
Fabiana Bernabei