Roma, 27 settembre 2018
Nel pomeriggio antecedente l’incontro, l’ARAN ha inviato un prima bozza di testo, 35 pagine, inerente la parte normativa, di cui la discussione al tavolo è arrivata ad esaminarne le prime 19 pagine.
La bozza ci è stata presentata come un abbozzo non puntuale della “parte comune”, da non intendersi come un testo unico, ovvero con la precisazione che le parti dei precedenti CCNL non espressamente modificate saranno da intendersi ultrattive, fermo restando una previsione finale inerente le disapplicazioni; tale affermazione ha trovato comunque qualche eccezione nel corso dell’incontro, complessivamente svoltosi in un clima propositivo e collaborativo.
Sulla parte economica non sono intervenute novità.
Il testo non contemplava ancora nessuna esposizione sulle relazioni sindacali, che a nostro avviso costituiscono una parte importante di questo contratto, soprattutto rispetto ai criteri per il conferimento, la revoca, il mutamento, gli interim degli incarichi, ma non solo.
Anche la Formazione, su cui abbiamo esposto diverse osservazioni e richieste di chiarimento e precisazione, ad avviso dell’ARAN rientrerà per molti versi nelle relazioni sindacali. Appare evidente il diritto ad avere una formazione continua, obbligatoria e coerente con le funzioni svolte, ma anche necessaria “ad avviso del dirigente” in conseguenza delle tante modifiche legislative del Paese.
Il confronto ha portato ad esporre le varie differenze tra la dirigenza scolastica e quelle degli Enti di ricerca ed Università, evidenziando la difficoltà di elaborare una parte comune ampia e nello stesso tempo salvaguardare le specificità (su cui diverse volte si è tornati, e da più sigle, a chiedere attenzione), che faranno parte di sezioni ad hoc. Tra queste, certamente rientreranno le AOU (Aziende Ospedaliere Universitarie), che oggi sono state però solo citate come uno dei problemi da affrontare.
Per quanto ci riguarda, abbiamo chiesto di precisare che questo CCNL Dirigenza è destinato anche ai Dirigenti degli enti di nuova formazione (ANPAL, INAPP, ISIN), mentre ci è ormai chiaro che per l’ex ISPESL l’ARAN intende adottare lo stesso percorso fatto per il restante personale, ovvero – se richiesto dalle parti sindacali al tavolo delle Funzioni Centrali – il rinvio all’applicazione di questo CCNL avverrà per decisione del “nuovo” comparto di afferenza, quello delle Funzioni Centrali.
Per la prima volta, in materia di interpretazione autentica, si è ipotizzato che la richiesta possa pervenire anche da una sola delle componenti la parte sindacale: finora non si prendeva neanche in considerazione la richiesta se essa non perveniva dall’intero parterre sindacale. Ciò non significa però che la richiesta venga poi accolta e l’esame avvenga, dando per scontato che nessuna interpretazione potrebbe realmente intervenire senza l’accordo di tutte le parti.
Alcune parti, seppur abbozzate, meritano serie riflessioni, ad esempio il diritto ad avere un incarico per i dirigenti “di ruolo”: ciò escluderebbe, dal diritto, i dirigenti ad es. in comando altrove.
L’ARAN ha registrato le sollecitazioni e le richieste di miglioramento del testo.
Abbiamo colto l’occasione per recuperare alcune delle questioni che il tavolo contrattuale di comparto non ha avuto modo di affrontare compiutamente: ad esempio, la richiesta di precisare che con il termine “day hospital” devono intendersi tutte le diverse definizioni delle prestazioni che nelle regioni tale tipologia ha assunto (ad es. nel Lazio sono stati introdotti il “day service” e il PAC, Pacchetto Ambulatoriale Complesso); altra questione che abbiamo sollevato riguardava la richiesta di escludere dal computo del periodo di comporto le giornate utilizzate per effettuare terapie salvavita, necessarie a seguito di patologie invalidanti.
L’ARAN si è mostrata molto sensibile e disposta ad approfondire le questioni. Ci auguriamo che l’inserimento di tali precisazioni in questo CCNL consenta una difesa e una migliore interpretazione anche per il restante personale destinatario del CCNL di comparto.
Anche l’incontro odierno ha fatto emergere la difficoltà di predisporre una parte “comune” che si adattasse a settori così disomogenei; ma a differenza dello scorso incontro, in cui la Dirigenza scolastica ha – giustamente! – monopolizzato la discussione in conseguenza della necessità di capire come e quante e quali fossero le risorse utilizzabili per il fondo accessorio, oggi ha avuto diritto di cittadinanza anche la Dirigenza degli altri settori.
Anche questo contratto per la Dirigenza sconta, come il precedente di comparto, un problema di numeri diversi, di tipologie diverse, di vigilanti/interlocutori/autonomie diverse, di procedure diverse: uno dei passaggi è stato, ad es., valutare la possibilità di attivare un livello di contrattazione integrativa nazionale presso il MIUR, cosa che per la dirigenza dell’ex area VII sarebbe improponibile per le autonomie delle singole istituzioni.
Riteniamo però che la discussione seppur faticosa sia stata indicativa di una volontà di utilizzare al meglio il tempo, nell’interesse di tutte le “sezioni”.
Il prossimo incontro è stato ipotizzato per il prossimo 8 ottobre; in quella occasione si dovrebbe continuare l’esame della parte normativa con riferimento alle responsabilità professionali.
Vi terremo informati.