A giugno 2018 è iniziata la sperimentazione del sistema applicativo di gestione presenze Inaz; ha coinvolto oltre 25 persone ed è durata alcuni mesi durante i quali il personale selezionato ha utilizzato Inaz in modo parallelo a Ulisse.
Il 28 settembre una mail del Direttore del personale comunica che dal 1° ottobre tutto il personale doveva “iniziare ad utilizzare, sempre in parallelo a Ulisse, il sistema elettronico INAZ HE Presenze”. Nella stessa comunicazione si invita tutto il personale a verificare la correttezza e l’aggiornamento dei dati già presenti nonché “la correttezza e l’aggiornamento di tali dati rispetto alla propria posizione”.
L’8 ottobre sempre il Direttore del personale ringrazia per le segnalazioni in merito all’utilizzo di Inaz e invita a focalizzarsi “sugli aspetti correlati al caricamento dei giustificativi o alla esattezza dei dati riportati nel cartellino elettronico”. Inoltre chiede di segnalare inesattezze o carenze relative all’anagrafica cui si sarebbe provveduto “non appena possibile”. Ancora nella stessa mail si comunica “che la dismissione del sistema Ulisse sarà progressiva e sarà attuata nel corso del prossimo mese di novembre, per cui sino al termine di tale mese i dati ed i report che fanno testo per i dipendenti sono quelli di Ulisse stesso; il passaggio definitivo ad INAZ Presenze, previsto per il 1° dicembre, avverrà quindi in tutta sicurezza, basandosi sui saldi finali di Ulisse a tale data”.
Infine si invitano i responsabili “ad autorizzare le richieste di giustificativo su Ulisse solo laddove sia presente un’identica richiesta anche su INAZ Presenze”, con l’annotazione che “se dovesse emergere una difficoltà temporaneamente non superabile dall’utente nel caricamento di un determinato giustificativo su quest’ultimo sistema, la stessa dovrà essere segnalata al suddetto indirizzo email, così da permetterci di intervenire in modo utile”.
Il 9 ottobre la mail della Direzione del personale invita i colleghi a non inserire alcunché su Inaz (“fino a diversa comunicazione”) in quanto “ai fini della migrazione dei dati da Ulisse a Inaz Presenze, occorre intervenire su quest’ultimo sistema”.
Il 19 ottobre si comunica che “a seguito dell’intervento tecnico effettuato e del disposto caricamento/allineamento dati con lo scorso mese di settembre, occorre riprendere l’utilizzo in parallelo del sistema INAZ Presenze”. Tuttavia si invita il personale a verificare che in Ulisse e Inaz siano inseriti gli stessi giustificativi di assenza prima di “segnalare eventuali disallineamenti”.
Nell’ultima mail del 26 ottobre, sempre il Direttore del personale, dichiara la presa in carico delle segnalazioni del personale relative a Inaz presenze e invita tutto il personale ad utilizzare Inaz, “al netto della questione dell’accesso dall’esterno, in via di risoluzione”, ribadendo come sia “necessario e doveroso che tutti i dipendenti vi facciano ricorso”. Inoltre invita anche i responsabili “a porre in essere ogni verifica utile affinché tale sistema venga utilizzato dal personale assegnato”. Altresì invita il personale “a verificare il calcolo sulle giornate dello scorso mese di settembre, mediante raffronto tra i dati presenti su Ulisse e su INAZ e, all’esito, a segnalare eventuali disallineamenti”.
Queste comunicazioni in teoria parlerebbero da sole, ma ne abbiamo riportato i contenuti al fine di sottolineare la complessità del passaggio da Ulisse a Inaz. Una complessità che evidenzia le gravi mancanze del sistema e del suo percorso di costruzione. Sappiamo che già in fase di sperimentazione è stata segnalata la farraginosità del sistema Inaz, il suo complesso e quasi impossibile utilizzo, nonché la sua oscura strutturazione; segnalazione che, evidentemente, non è stata più di tanto presa come riferimento in considerazione delle problematiche a tutt’oggi presenti nell’utilizzo e nella gestione dell’applicativo Inaz.
Ma non solo. Dalle comunicazioni del Direttore del personale emerge anche come ai dipendenti venga richiesto un continuo impegno che implica un carico decisamente eccessivo e oneroso. Come al solito si rinvia ai lavoratori il compito di risolvere i problemi e di intervenire in sostituzione di “altri”. Non comprendiamo in particolare per quale ragione la verifica dell’allineamento tra Ulisse e Inaz sia demandata al personale. In più nell’ultima mail l’invito alla collaborazione, con il coinvolgimento del potere dei responsabili assume anche un carattere quasi di monito.
In più… Non è chiaro quali controlli andrebbero fatti; prima si parla di anagrafica, poi di giustificativi di assenza, poi del “calcolo sulle giornate dello scorso mese di settembre”. Inoltre una domanda sorge spontanea: qualora i dipendenti segnalassero anomalie, la loro soluzione verrebbe comunicata oppure è sempre lo stesso dipendente a dover ricontrollare che la sua segnalazione abbia avuto corso?
Infine alcune note sull’applicativo Inaz. Il sistema sembra rispondere a una logica di difficile comprensione, con numerose finestre che si aprono (sempre che si riesca a trovare il piccolo pulsante nascosto in fondo alla pagina per aprirle), inutili pdf da salvare, passaggi lunghissimi prima di arrivare a visualizzare qualcosa. Alcune sezioni dell’applicativo non sono attive e/o presentano contenuti parziali e duplicati o addirittura mancanti. Molti dipendenti inoltre sono presenti due volte rispetto al loro tipo di finanziamento su FSE o istituzionale (o almeno così sembra). Alcune “sezioni” del sistema hanno una finalità sconosciuta (v. ad esempio le commesse). A qualcuno sono erroneamente attribuiti giorni di malattia per grave patologia! Mancano i dati relativi ad esempio all’Iban per l’accredito dello stipendio e così via…
Il problema a questo punto non sembra tanto quello del controllo che, tra l’altro, ribadiamo non spetta al dipendente, ma quanto quello di una grossa falla nel trasferimento delle informazioni e nella struttura stessa del sistema.
Per tali ragioni chiediamo innanzitutto che si individuino modalità alternative all’impegno del personale per la verifica della rispondenza tra Ulisse e Inaz, ma soprattutto che si faccia una riflessione al fine di rivedere la stessa struttura di Inaz. Tutto questo nell’auspicio che venga temporaneamente bloccato (o comunque posticipato) il passaggio definivo a Inaz che non è evidentemente in grado di funzionare in modo efficace.
Federazione UIL Scuola Rua – INAPP