“Con la trasformazione delle università in fondazioni ci troveremmo di fronte ad una vera e propria privatizzazione dell’ateneo. Un percorso che per i cittadini si tradurrebbe in un doppio danno: da un lato il conferimento del patrimonio costituito con i soldi dei contribuenti ad Enti privati e dall’altro nessun controllo sulle tasse universitarie che verrebbero decisi dalle fondazioni”.
Lo dichiara Sonia Ostrica, segretaria nazionale della Federazione UIL SCUOLA RUA e leader dei settori Ricerca, Università e AFAM commentando il fatto che il Senato accademico dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti, su proposta del Rettore, in data 19/03/2019 ha approvato una delibera in cui si costituisce un “tavolo di lavoro cui viene affidato l’approfondimento, l’analisi, lo studio in merito alla attuazione della previsione di cui all’art.16 del D.L. 112/2008 convertito con legge 133/2008” (trasformazione in Fondazione dell’Università).
“Con un percorso come quello proposto per l’Università di Chieti si potrebbe arrivare al paradosso che il personale, in seguito ad una scelta presa a maggioranza dal Senato accademico, verrebbe a diventare dipendente di una realtà di diritto privato, senza le garanzie di una contrattazione pubblica”. Continua la sindacalista che aggiunge: “Tra l’altro trasformare le università in fondazioni è un rischio enorme su un settore delicatissimo, visto che una volta fatta la trasformazione non sarebbe possibile tornare indietro”.
“Il percorso proposto dal Senato accademico dell’Università di Chieti rischia di essere la prova generale di una privatizzazione silenziosa del sistema universitario, sfruttando le pieghe normative offerte dalla Legge Gelmini. Ed è proprio per questo motivo che i sindacati non solo lo rispediscono al mittente ma sono pronti a mobilitarsi per evitare un ridimensionamento dell’Università pubblica”, conclude Sonia Ostrica.