giovedì 18 Luglio 2024

ENEA: Rottura di… cabasisi (citazione A. Camilleri)

enea sedeLa nostra Organizzazione ha nel proprio DNA il rispetto verso gli interlocutori , soprattutto se ricoprono un ruolo istituzionale, tale valore proprio di un sistema democratico non dovrebbe mai venir meno neanche quando il contraddittorio si fa aspro o quando il “gioco delle parti” entra nel vivo, purtroppo non accade sempre così e ieri la delegazione ENEA, a nostro avviso, ha oltrepassato il limite, anche quello della nostra pazienza.

Com’è noto dopo innumerevoli riunioni tecniche e due mesi di trattativa, quando l’epilogo della contrattazione integrativa sembrava ormai prossimo, la delegazione ENEA ha subordinato la firma dell’integrativo al sostanziale azzeramento del trasporto aziendale .

Sia al tavolo di trattativa che nelle partecipate assemblee del personale che hanno fatto seguito all’ingiustificata decisione della delegazione Enea, è stato chiesto all’ENEA di difendere “politicamente” la scelta del trasporto aziendale pagata dal bilancio, data la logistica difficoltosa ed unica dei nostri Centri nati sulla vocazione nucleare dell’ex CNEN.

Tutti sappiamo che nel contratto degli EPR il diritto al trasporto aziendale finanziato dal bilancio, non è esplicitato ma abbiamo chiesto, alla pari di altre norme per le quali è stato fatto, di prorogare nell’integrativo 2016-2018, fino a definizione di un concordato piano sulla mobilità sostenibile, anche la norma di raccordo dal contratto ENEA al contratto EPR che invece lo prevede (art. 1 commi 1 e 2 norme omogeneizzazione).
Naturalmente la “norma di raccordo” non andava solo scritta ma anche spiegata e difesa davanti agli organi di controllo, primi fra i quali il collegio dei revisori, cosa che la delegazioni ENEA ha immediatamente rifiutato

La delegazione dell’Ente, invece ha portato tre proposte :

1. Non citazione del problema trasporto nel testo dell’integrativo, con effetto annunciato dell’immediata eliminazione delle indennità sostitutive ed esercizio del quinto di garanzia per risoluzione anticipata del rapporto con le ditte delle navette
2. Azzeramento immediato indennità sostitutiva e mantenimento fino a scadenza dei singoli contratti del servizio trasporto con convocazione di sindacati per finanziare i trasporti con i soldi del fondo (polizza sanitaria, sussidi , campi estivi…)
3. La stessa del punto 2 con garanzia del piano evacuazione (4 bus in Casaccia 1 a Brasimone , Trisaia e Saluggia , azzeramento immediato del resto…). (ma perché nel caso 2 non si rispettava neanche questo? N.d.r.)

NON ABBIAMO ACCETTATO !

Per tutta risposta la delegazione trattante, all’indomani della rottura del tavolo, ha portato alla firma del presidente e del C.d.A. riunito straordinariamente persino con il presidente del collegio dei revisori presente, una lettera nella quale si afferma che l’assenza della norma non consente l’erogazione del servizio salvo finanziarlo con i soldi della polizza sanitaria e dei sussidi….

All’ indebita azione dell’ENEA (sull’utilizzo dei fondi è determinante la volontà sindacale) , ha fatto seguito la convocazione di ieri che aveva lo scopo di portare a nostra conoscenza l’avvenuta delibera e lanciare generalizzate minacce ai rappresentanti delle sigle sindacali presenti estrapolando frasi di discorsi più ampi e decontestualizzandole allo scopo di farle apparire offensive.
Un atteggiamento al limite della provocazione che ha suggerito alle OO.SS. di abbandonare lo sterile e volgare chiacchiericcio .
L’azione in C.d.A. e l’atteggiamento assunto al tavolo da chi rappresentava l’ENEA rischia di aprire ora non una vertenza ma un vero conflitto in tutte le sedi interne ed esterne all’Agenzia.

Appare peraltro bizzarro che un C.d.A. del cui operato si hanno solo rare e frammentarie notizie, si riunisca in riunione straordinaria su una questione contrattuale (non di sua competenza) ed esprima addirittura un parere congiunto a quello del presidente del collegio dei revisori, anch’egli presente all’improvvisato happening…
Ma forse tutto questo rumore, persino la rottura ad orologeria della trattativa paradossalmente accollata ai sindacati ha un altro scopo, quello di distrarre sindacati e dipendenti da un “colpo” che rischia di essere mortale per l’ENEA.

L’agenzia avrebbe chiesto, infatti, l’accensione (già fimato?) di un mutuo di 250 milioni , presso la BEI (banca europea investimenti) per finanziare il DTT a Frascati, dopo che partners del calibro di ENI o INFN si sarebbero elegantemente “sfilati”
Immaginate che dal Contributo ordinario della Stato (circa 155 milioni) che notoriamente non copre neanche le spese per il personale dovrebbero essere tolti 10 milioni (+3 di interessi) ogni anno per 25 anni, con il rischio che se i finanziamenti annunciati non arrivassero (come evidentemente temono gli ex partners), sarebbero semplicemente a rischio gli stipendi dei dipendenti.

Di questo rigore unilaterale ne abbiamo piene le tasche ed è in preparazione una denuncia all’ufficio ispettivo della Corte dei Conti perché faccia chiarezza sull’operato di questo vertice e del suo degno “seguito”.

L’invito a tutto il personale è quello della solidarietà contro chi adotta scientemente la politica di “spaccare” il personale.
E’ stato così con l’assegno ad personam, quando 250 colleghe e colleghi sono stati privati del giusto incremento contrattuale (a settembre si discuterà il nostro ricorso), oggi è cosi’ sui trasporti, domani toccherà alla mensa o altro… del resto gli interessi da pagare sui 250 milioni sono tanti e dietro una rigidità unilaterale , chissà che non ci sia semplicemente la necessità di raschiare il fondo del barile….
Il contratto integrativo è un nostro diritto e lo rivendichiamo con forza.

Abbiamo già chiesto un parere legale per l’avvio di azioni contro ENEA in caso d’intervento unilaterale sul servizio trasporto aziendale e/o sostitutivo , l’estate è tiranna e non convocheremo manifestazioni o azioni di protesta che rischiano di non far comprendere adeguatamente il livello d’esasperazione del personale verso questa gestione occulta e vessatoria nei confronti del personale, però scriveremo molto e non solo in ENEA.

Dal mese di settembre unitamente a CGIL e CISL e ANPRI prepariamo azioni “visibili” quali presidio permanente presso la sede centrale, presidio presso il MISE, raccolta firme di sfiducia al vertice , chiedendo il rinnovo del C.d.A. con un rappresentante eletto dalla comunità scientifica interna come vuole la legge… (già proprio quelle norme che in ENEA sono abituati a tirare a destra ed a manca come la “pelle dei cabasisi” (come direbbe il compianto Camilleri)…

Marcello Iacovelli

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