Si è svolto oggi all’Aran il secondo confronto sulla revisione dell’ordinamento professionale delle “Istituzioni ed Enti di Ricerca e Sperimentazione”.
In apertura di riunione i rappresentanti dell’Aran hanno elencato quelli che, a loro avviso, rappresentano i punti cardine per la revisione dell’ordinamento degli EPR, che dovrebbe comunque tendere ad una “armonizzazione” con le altre realtà del P.I..
In sintesi le considerazioni dell’ARAN:
1. Riorganizzare sistematicamente le fonti normative dell’ordinamento, gran parte delle quali regolate dal D.P.R. 171/91, e ricondurle a fonte contrattuale;
2. Affermare la diversità delle posizioni giuridiche per ogni livello dei profili di Ricercatore e Tecnologo (con accesso dall’esterno al III, II e I livello);
3. Omogenizzare i livelli di accesso nei profili del personale Tecnico-Amministrativo (es. Accesso per CTER e CAMM al VII livello), unificare le attuali progressioni economiche e verticali, prevedere un nuovo profilo di Funzionario CTER., rivedere le declaratorie (professionalità, titolo di studio, ecc);
4. Possibilità di definire un nuovo sistema di finanziamento delle procedure di sviluppo professionale solo a valle delle modifiche del sistema di classificazione e comunque vincolato alla compatibilità di spesa stabilita dai vigilanti;
5. Altre problematiche (es. incarichi) dovranno essere trattate successivamente.
La UIL, preso atto della “visione” dell’Agenzia sui possibili interventi di revisione dell’ordinamento e della classificazione del personale, ha espresso forte preoccupazione riguardo i contenuti delle prime proposte.
Innanzitutto, ha evidenziato la necessità di accelerare i tempi della discussione, osservando che una eventuale revisione ha senso solo se concordata prima dell’avvio della trattativa di rinnovo del CCNL.
In secondo luogo, ha sottolineato che l’armonizzazione declinata dai rappresentanti dell’ARAN non risulta compatibile con un sistema ad alta specificità quale quello degli Enti Pubblici di Ricerca.
La UIL contrasterà con decisione interventi peggiorativi della funzionalità degli Enti e delle condizioni del personale.
Le eventuali modifiche dovranno, inoltre, tenere in debito conto il decennale blocco della crescita professionale dei lavoratori del settore, garantendo l’accelerazione delle procedure e l’esigibilità delle stesse.
Riguardo le risorse economiche, abbiamo ribadito che nessuna modifica dell’ordinamento e della classificazione del personale può essere fatta a costo zero! Il tema delle risorse deve essere, pertanto, parte integrante della discussione in seno alla commissione.
Abbiamo infine chiesto all’Aran di inviarci un primo documento di lavoro (nessuna bozza è stata infatti consegnata in riunione) possibilmente prima del prossimo incontro concordato per l’11 dicembre p.v..
La strada appare in salita. Tuttavia, come siamo abituati a fare, valuteremo con attenzione il merito dei contenuti della bozza che ci sarà inviata e forniremo quindi le nostre proposte di dettaglio.
Vi terremo aggiornati.