Con l’emanazione del DPCM dell’11 marzo 2020 che dispone la sospensione di numerose attività e ulteriori restrizioni alla circolazione delle persone al fine di evitare la diffusione del COVID -19, tutte le pubbliche amministrazioni assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente e sono tenute ad individuare le attività indifferibili da rendere in presenza.
La Direttiva 2 del 12 marzo 2020 del Ministro della Funzione Pubblica chiarisce che il lavoro agile è assicurato al personale “senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro”. Conseguentemente tutte le amministrazioni devono attivare principalmente il lavoro agile come strumento ordinario per tutto il personale per consentire lo svolgimento delle attività amministrativa degli uffici.
Inoltre, le amministrazioni predispongono un piano delle attività indifferibili per consentire la turnazione e la presenza in sede, ove necessaria, limitata, e di favorire tutti gli strumenti individuati nelle disposizioni emergenziali.
A tal fine si ricorda che
– in tutte le situazioni in cui non sono garantite condizioni di sicurezza dei lavoratori, le attività vanno comunque interrotte, cosi come in tutte quelle in cui vi è assenza di attività o sono già in atto modalità di lavoro agile;
– i periodi di assenza dal servizio imposti dai provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da COVID-19, costituiscono servizio prestato a tutti gli effetti di legge (Decreto Legge 9/20 art. 19 comma 3).
Tutti questi strumenti sono consentiti per limitare la circolazione delle persone al fine di evitare contagi a tutela della salute del personale tutto.
Le Segreterie Nazionali
Francesco Sinopoli – Francesco De Simone Sorrentino – Antonio Foccillo – Dora Liguori – Demetrio Colaci