Ulteriore rimando dei concorsi – Continua l’umiliazione dei lavoratori
Con la Delibera n. 567/PER dell’11 giugno 2013 apparsa in GU – 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n.49 del 21-6-2013, l’amministrazione sferra un pugno nello stomaco diretto e senza avviso ai lavoratori di questo Istituto che da anni attendono pazientemente lo svolgersi di un concorso pubblico, certo una goccia nel mare, ma almeno una speranza per pochi (30 ricercatori e 10 tecnologi su una platea sterminata tra Precari, Sottoinquadrati e Disoccupati), diventato invece lentamente una sicura disillusione per tutti.
Dopo aver mostrato il vero volto pilatesco di questa Dirigenza con l'”affaire trasferimenti”, e l’impreparazione professionale di alcuni alti dirigenti con l'”affaire Dirigenza amministrativa” con l’ennesimo rimando del concorso da III livello bandito nel lontano 2011, questa amministrazione orfana del suo Re, dimostra di essere come i nobili di Francia rinchiusi a Versailles, indifferenti all’umiliazione e alla rabbia che di avvenimento in avvenimento i lavoratori di questo istituto subiscono e accumulano.
Non basta aver creato un’abnorme presenza precaria in questo Istituto (in possibile aumento se l’Isfol, grazie alla sagace opera del Ministro Giovannini riuscirà a far confluire in Istat), non basta aver inseguito valutazioni del personale di reazionaria ispirazione, non basta avere uno spaventoso fenomeno di sottoinquadramento unico tra tutti gli EPR, ancora una volta non vengono date risposte ma si continua in una strada che vede il rapporto tra amministrazione e personale incrinarsi sempre più.
Questo concorso infatti era un primo infinitesimo segnale da dare al sempre più numericamente ingombrante personale sottoinquadrato e al sempre più preoccupato personale precario per far capire che esistesse da parte di questa dirigenza la consapevolezza della grave situazione del Personale di questo Istituto.
Invece si rinviano concorsi come se nulla fosse, senza in questi anni aver mai fornito uno straccio di comunicazione nella quale si spiegavano quanto meno le ragioni di questi plurimi rinvii.
Per non parlare delle Progressioni di livello, problematica cui pare sempre fuori luogo accennare.
Ormai nelle coscienze dei lavoratori si va facendo sempre più spazio l’idea che questa dirigenza sia un’entità a se stante, una sorta di casta con i suoi privilegi e i suoi arroccamenti, incapace di percepire e tanto meno di affrontare le criticità del momento, nonché di rappresentare la difficoltà in cui versa questo Istituto alle istituzioni di riferimento.
Nulla si sa ad esempio in merito ai disagi che i trasferiti e i lavoratori di via tuscolana sopportano con un servizio mensa inadeguato nei numeri, nella qualità delle pietanze servite, negli spazi, nelle alternative ad esso.
Ad oggi poi non si conosce nemmeno la sorte di un Direttore Generale prossimo alla pensione che sembra essere, assieme a molti altri, un ulteriore elemento di incertezza utile a giustificare scelte anomale come la “reggenza” Golini.
UIL RUA ISTAT