Si sono svolti in data odierna i tavoli di confronto su Università, Ricerca e Afam tra il Ministero e le OO.SS., vi riportiamo di seguito un resoconto degli incontri.
UNIVERSITA’
Nei giorni scorsi è stato trasmesso al Ministero un documento (in allegato alla presente) a firma congiunta con l’indicazione dei temi per noi prioritari da trattare.
Partendo da questi è stata evidenziata la necessità di risorse aggiuntive per la valorizzazione del personale T.A. anche con riferimento a quanto previsto all’art. 44 CCNL 2016/2019 (Commissione Paritetica per il nuovo ordinamento Tecnico Amministrativo delle Università) e di una maggiore flessibilità di gestione delle risorse.
Si è affermata la necessità di definire che le risorse necessarie per il finanziamento del rinnovo contrattuale 2019/2021 vengano elargite alle Università in aggiunta al finanziamento ordinario (FFO 2021) e di una rivisitazione del sistema di calcolo dei punti organici per il personale T.A. Abbiamo discusso dell’annosa questione dei “Policlinici Universitari” e del personale che vi opera. Sono stati poi affrontati tutti gli altri argomenti indicati nella nota: dalla revisione della L. 240/2010 ai punti organico ai precari ai Ricercatori ecc…
Questo è stato, così come definito dalla parte pubblica, il primo tavolo di insediamento. Focalizzate quindi le questioni il Ministero ha concluso la riunione con l’impegno di inviare a breve la calendarizzazione dei tavoli tecnici-tematici al fine di addivenire laddove necessario con Norma specifica per l’Università e preparare i presupposti per un Atto d’indirizzo per il CCNL 2020/2022 da inviare all’ARAN.
RICERCA
Problematiche contrattuali
L’obiettivo del rinnovo contrattuale e del superamento delle criticità e dei ritardi propri della contrattazione nazionale ed aziendale nel settore è il tema prioritario dei tavoli di confronto MUR-OO.SS.. Esso investe in maniera oggi decisiva l’iniziativa positiva del MUR e pone ai protagonisti, sindacato e parte pubblica, un duplice impegno:
– il primo è senza alcun dubbio quello di risolvere il problema annoso della insufficienza delle risorse, rispetto alle quali gli EPR si sono dovuti far carico anche nell’ultimo rinnovo contrattuale di spese crescenti senza un parallelo “rimpinguamento” dei propri Fondi Ordinari. Da questo punto di vista la situazione degli Enti, pur all’indomani dell’approntamento di alcune significative flessibilità normative e gestionali, appare al limite della sostenibilità. Senza appropriati atti e scelte del Governo dal punto di vista dell’approntamento di specifiche risorse appaiono, allo stato, difficilmente risolvibili sia gli obiettivi della modernizzazione dell’ordinamento sia quello di un riconoscimento retributivo adeguato per un personale che, a tutti i livelli, si dimostra di eccellenza nel quadro nazionale ed internazionale.
– il secondo è quello relativo al superamento di vincoli normativi e gestionali che in questi anni hanno particolarmente ostacolato lo sviluppo delle carriere e la mobilità verso l’alto di tutto il personale. Gli addensamenti ai livelli più bassi della scala classificatoria sono oramai insostenibili se comparati con lo sviluppo delle conoscenze e delle responsabilità. In particolare, è inaccettabile per la UIL-RUA il mantenimento di norme e prassi gestionali in base alle quali le risorse necessarie allo sviluppo di carriera tanto dei ricercatori e tecnologi come del personale tecnico-amministrativo siano messe in “competizione” ed in alternativa con quelle necessarie al nuovo reclutamento, alle stabilizzazioni del personale precario, al riconoscimento attraverso il salario accessorio e la contrattazione integrativa della produttività e della responsabilità
Problematiche del sistema e della governance
Fermo restando che sul tema di una nuova “governance” del sistema di Ricerca e Sviluppo – lasciato irrisolto da tutti i Governi dopo le riforme di fine anni’90 – si gioca una parte importante del ruolo dello stesso MUR e degli Enti Pubblici di Ricerca, di un loro reale coordinamento, di opportunità per quest’ultimi di accedere alle risorse ed ai programmi al di là dei limiti posti istituzionalmente dalla diversità di “vigilanza”, di nuove risorse per il FOE di tutti gli EPR (declinanti da almeno 15 anni) e della valorizzazione del personale, c’è anche un altro grave aspetto sul quale la UIL-RUA richiama l’attenzione e l’iniziativa del MUR e del Ministro Manfredi: quello dell’assenza di qualsiasi sede e strumento di partecipazione stabile del sindacato e delle forze sociali allo sviluppo dei programmi di Ricerca e Innovazione.
Al sindacato, tanto nella sua dimensione categoriale come in quella confederale, non può essere lasciato uno “strapuntino di 3a classe” nella programmazione e gestione di un sistema che, attraverso il nuovo Programma Nazionale della Ricerca 2021-2027 e soprattutto attraverso le nuove risorse che muoveranno dal Recovery Fund, potrà e dovrà svolgere un ruolo centrale e prioritario nello sviluppo e nella modernizzazione “infrastrutturale” complessiva del Paese.
Al MUR e alle altre OO.SS. la UIL-RUA suggerisce in concreto la proposta di una iniziatica unitaria per la costituzione di una sorta di “Osservatorio delle politiche della Ricerca e dell’innovazione” (sulla scorta di quello funzionante dal 2005 al 2010 tra OO.SS. Confindustria e Conferenza Stato Regioni) attraverso il quale sviluppare una “interlocuzione” stabile, con lo stesso MUR (ed anche con il MISE ed il nuovo Ministero dell’Innovazione).
Un rapporto, con lo stesso MUR (ed anche con il MISE e con il nuovo Ministero dell’Innovazione), non “estemporaneo”, non a valle di decisioni già prese, bensì una partecipazione reale, ma non costosa, utile allo sviluppo ed al monitoraggio anche nei singoli territori dei programmi, allo sviluppo del ruolo della ricerca pubblica universitaria ed extra-universitaria, a rappresentare ai tavoli dove si gestiscono le risorse europee e nazionali il punto di vista e le criticità viste dal lato delle componenti sociali e delle rappresentanze dei lavoratori del settore.
Su questo punto la UIL-RUA cercherà di sviluppare una propria proposta ed iniziativa. Sul tema è stata consegnata ai rappresentanti del MUR una iniziale e schematica documentazione.
AFAM
Il 16 settembre si è svolto un primo incontro tra Ministero dell’Università e della Ricerca e le organizzazioni sindacali finalizzato all’apertura di tavoli tecnici per affrontare le numerose tematiche del settore AFAM. Le OO.SS. avevano preventivamente provveduto a far recapitare al MUR un documento unitario contenente i punti più urgenti da trattare.
Il Capo di Gabinetto ci ha informati che l’organizzazione del MUR è quasi completata: appena sarà registrato il DPCM approvato dal Consiglio dei Ministri che prevede la riorganizzazione del MUR, si provvederà alla nomina del Direttore Generale vacante dal 1giugno 2019. Lo stesso ha definito quest’incontro preliminare per definire l’apertura di tavoli tecnici necessari per affrontare le criticità del sistema.
La Federazione Uil Scuola Rua ha ribadito la preoccupazione sulla tenuta del sistema che, per l’inerzia della politica, da troppi anni è costretto ad affrontare i soliti problemi che affliggono il personale e le istituzioni, senza mai trovare una soluzione. Abbiamo precisato che non vogliamo limitarci ad elencare i problemi, ma discutere sui tempi e modi per risolverli definitivamente, ne va della credibilità e della capacità di confrontarsi con le altre istituzioni europee di pari livello.
Per quanto riguarda la ripresa delle attività si è chiesto di sostenere le istituzioni con delle linee di indirizzo specifiche che raccolgano, in un unico testo, le vari disposizioni ad oggi emanate che riguardano più settori, ma che sono riconducibili alle attività didattiche di ricerca e produzione artistica delle istituzioni AFAM. Per il personale andrebbero destinate delle risorse per l’istituzione del “Bonus Docente” per consentire un minimo di adeguamento tecnologico a sostegno della didattica.
Come già dichiarato abbiamo chiesto con forza l’apertura del tavolo contrattuale per consentire l’erogazione del Fondo per il Miglioramento dell’offerta formativa, convocazione che sarà confermata presumibilmente per la prossima settimana.
Abbiamo richiamato l’amministrazione sulla tematica della docenza di seconda fascia: si è dovuto ribadire la necessità di consentire il passaggio in un’unica procedura gestita direttamente dal MUR, evitando le procedure e meccanismi inseriti nel Decreto sul reclutamento. Non possiamo più tollerare ulteriori ritardi, i fondi sono disponibili e il lassismo del MUR non può bloccare il passaggio dei docenti di seconda fascia in prima fascia.
Per quanto riguarda le assunzioni sul turn over è stato avviato l’iter autorizzatorio del personale docente e il contingente dovrebbe essere di circa 427 docenti. Per il personale tecnico amministrativo l’iter autorizzatorio per le assunzioni sarà avviato dopo che le istituzioni avranno comunicato al Mur le graduatorie degli aventi diritto.
Riguardo ai processi di statizzazione abbiamo dovuto manifestare che ad oggi non si è fatta chiarezza sulle tempistiche previste e sulle modalità di individuazione del personale a tempo determinato che ha maturato e maturerà i requisiti previsti dal D.L. 50/2017.
Ci è stato comunicato che la commissione ha svolto i lavori e si è avviato l’iter per la predisposizione del DPCM che stabilirà le dotazioni organiche dei singoli istituti, parametro indispensabile per predisporre la destinazione delle risorse necessarie una volta statizzati.
Per quanto riguarda il personale precario il MUR si è impegnato a proporre un emendamento per garantire anche la stabilizzazione del personale che maturerà i requisiti previsti dal D.L. 50/2017 alla data della statizzazione.
Si è chiesto un intervento politico di sistema per iniziare un ragionamento che porti ad un ampliamento dell’organico delle istituzioni con la creazione di nuovi profili per far fronte alle nuove esigenze didattiche con l’introduzione del collaboratore artistico nei Conservatori e le Accademie.
Per l’area amministrativa si è evidenziata la necessità di prevedere la creazione di nuovi profili amministrativi su modello universitario, che sappiano accompagnare le istituzioni nella complessa gestione dell’autonomia e l’attuazione dei percorsi di digitalizzazione della PA.
La Federazione Uil Scuola Rua, pur manifestando perplessità riguardo all’inerzia fino ad oggi manifestata dal MUR, con spirito di collaborazione ha ribadito la sua disponibilità ad affrontare tutte le tematiche in specifici tavoli tecnici, con la professionalità e la competenza che la contraddistinguono.
La Segreteria Nazionale