A volte l’apparenza, soprattutto se costruita ad arte, inganna.
Si continua a sostenere che la UIL RUA, insieme a CGIL e CISL, vuole bloccare i trasferimenti del personale AFAM. Ci accusano di essere così insensibili da ignorare i sacrifici che da anni i docenti sostengono nel raggiungere il luogo di lavoro. Non è vero.
La UIL si batte da anni per garantire i trasferimenti annuali perché, non dimentichiamolo, le norme contrattuali di oggi non riescono più a garantire questa scadenza. Le famose indisponibilità, ovvero le cattedre “congelate”, hanno impedito a centinaia di docenti il trasferimento negli anni passati. Questo sistema ha scatenato un contenzioso interno (i 600 docenti facenti parte dei Consigli Accademici sottoposti a pressioni di tutti i tipi) ed esterno, presso i vari tribunali.
La UIL ha sostenuto e sostiene questi ricorsi presso i tribunali, questo dimostra ancora una volta, quanto incerta è considerata la norma dai giudici: tribunali che danno ragione all’amministrazione ed altri che danno torto, con il risultato che il diritto si misura diversamente a seconda del territorio. Questa considerazione del diritto è inaccettabile: i docenti di Roma, Torino, Frosinone ecc., hanno gli stessi diritti e d’altro canto doversi rivolgere sempre ad un giudice, per tentare una rivendicazione, è frustrante: molti docenti, scoraggiati, rinunciano al contenzioso.
La UIL RUA pretende norme chiare, largamente condivise e applicate con certezza e trasparenza.
Il ministro, tramite la direzione generale AFAM, ci ha chiesto tempo per illustrarci il piano d’intervento sulle questioni urgenti: completamento della riforma; ex Istituti Musicali Pareggiati; precariato, docenti di II fascia. Siamo in attesa di un prossimo incontro e ci aspettiamo iniziative concrete per la risoluzione dei problemi che ormai da anni stanno strangolando il nostro sistema AFAM.