domenica 29 Dicembre 2024

Università di Viterbo: Sotto RSU ignoranza o malafede non pagheranno

Ancora una volta leggiamo comunicati che ci lasciano sconcertati.

Premesso che è prassi a Viterbo andare a firmare testi di accordi resi disponibili presso il dirigente (semmai è la UIL che in passato ha posto la necessità della contrattazione oggi invocata dalla CISL), restano i fatti.

A Viterbo sono stati sottoscritti accordi che sbiecavano il CCNL, in particolare su un articolo su cui la stessa CISL nazionale è impegnata, come la UIL, in difesa dell’art. 41.

Il giudice ci ha dato ragione.

Evidentemente la cosa non va giù a chi aveva fatto i conti senza l’oste. Le valutazioni su “cosa fosse meglio” in ateneo secondo l’accordo, il giudice le ha rigettate, rimandando alla corretta applicazione del CCNL.

La cisl a Viterbo insiste sul fatto che solo l’accordo del 2008 è stato impugnato, sorvolando e non considerando che una volta istituita una indennità fissa (nel 2008) gli accordi degli anni successivi non possono modificare in peggio tornando indietro e riducendo l’indennità fissa – che altrimenti fissa non sarebbe!!

E’ solo la disponibilità della UIL, che sta cercando in tutti i modi di chiudere la vertenza, che ha portato l’amministrazione – ed alcuni sindacati – a proporre soluzioni non perfette ma predisposte nell’ottica di non arrecare danno a nessuno, semmai un vantaggio a tutti: sforzi che rischiano di esser vanificati dall’atteggiamento irresponsabile della cisl che francamente comincia a stufarci.

La UIL non ha intenzione di far restituire soldi a nessuno ma la sentenza c’è, e se non si firma un accordo a transazione la UIL sarà costretta a tornare dal giudice, che potrebbe a quel punto sì indicare lui la strada, e per alcuni potrebbe essere peggiore dell’accordo proposto dall’amministrazione e accettato dalla UIL.

Possibile che la cisl voglia arrivare al punto di far restituire soldi a chi li ha presi per una sbagliata applicazione del CCNL? Non crediamo sia così, ma il rischio, se non si chiude, c’è.

Il rischio è che a rimetterci siano i lavoratori, nell’incoscienza di chi si rifiuta di riconoscere ruolo e capacità alla UIL, e la sentenza del giudice, perchè la UIL non si fermerà nè accetterà di ossequiare la cisl come l’unico sindacato esistente in UNITUS.

Il giudice ha detto che così stupidi non siamo! Sono loro che non accettano di avere sbattuto il muso, e stanno cercando di dimostrare che il nostro risultato è ben poca cosa.

Per un grande sindacato come la CISL deve essere davvero difficile accettare che anche altri siano capaci di proposte e scelte e iniziative.

Quindi finiamola una volta per tutte e smettiamola di fare propaganda stupida: c’è una sentenza, c’è una proposta, c’è la disponibilità della UIL che ha vinto col giudice a transare su una serie di questioni: ricominciamo a trattare senza andare a mettere tutti i puntini sulle i (ne avremmo anche noi da mettere), firmiamo l’accordo e facciamola finita, nell’interesse del personale e senza farci condizionare dalle elezioni RSU che inveleniscono i toni oltremisura.

Come UIL ribadiamo la nostra disponibilità ed interesse a chiudere la vertenza, transando su molti aspetti purchè ci sia il riconoscimento dell’attivazione dell’art. 41 dal 2008 – e non da dopo – e arrivi un beneficio seppur piccolo per tutti. Chi vuole cose diverse dovrà risponderne, così come dovrà risponderne qualora la mancata firma arrivasse a provocare conseguenze scellerate e revisioni indiscriminate, di cui la responsabilità sarebbe posta a capo di chi ostacola la soluzione della vertenza stessa rifiutando di firmare l’accordo ancora sul tavolo del dirigente.

UIL RUA
Sonia Ostrica

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