Nel luglio scorso durante l’incontro che si è tenuto fra le organizzazioni sindacali, la CRUI ed il CODAU, abbiamo posto il problema delle difficoltà che la circolare 16/2012 del MEF stava creando nelle Università. Come si illustrava nel dettagliato documento presentato dalla FLC Cgil, i problemi riguardavano la quantificazione delle risorse del fondo accessorio e soprattutto le risorse liberate dai cessati che la circolare stabiliva in un primo momento da calcolare al solo fine di determinare il limite di spesa teorica per effettuare le PEO giuridiche, poi prescriveva che anche queste risorse “neutrali” erano soggette alla riduzione prevista dal comma 2/bis della Legge 122 (riduzione in proporzione al personale cessato). Si ribadisce che, fermo restando la doppia decurtazione stabilita, la pretesa del MEF di decurtare anche le risorse finalizzate alle PEO giuridiche non trova riscontri nella legge e pertanto va corretta nella circolare sul Conto annuale 2012 che sarà emanata.
Il MEF ha successivamente emanato la circolare 25, contro cui la FLC Cgil ha fatto ricorso al TAR Lazio nella convinzione che, di fatto, tramite le circolari si stia smantellando il contratto nazionale e le regole condivise tra le parti.
A nostro avviso l’attività ispettiva del MEF sulla gestione delle Università sta diventando sempre più ossessiva e invasiva tanto da ledere, spesso, l’autonomia prevista dalla Costituzione e dalle leggi vigenti contraddicendo anche leggi recentemente emanate dal Governo.
Vengono segnalati, ormai sempre con maggior frequenza, interventi degli Ispettori MEF non solo sulla corretta quantificazione dei fondi per il salario accessorio, ma anche sulle modalità di utilizzazione delle risorse nonché sulle finalità di utilizzazione delle medesime.
In un ateneo rilievi di un ispettore del MEF, ispezione peraltro avvenuta a metà esercizio, sull’erogazione di una indennità stabilita dal contratto integrativo, ha indotto l’Amministrazione a sospenderne dapprima l’erogazione e successivamente a ritenere il relativo importo non erogato, non più utilizzabile perché assorbito dal bilancio di ateneo.
Ciò contraddice l’orientamento dello stesso MEF che nella circolare n° 16 del 2/5/2012 indica come vanno contabilizzate le risorse disponibili e non spese (sotto forma di residui di gestione o poste ancora da contrattare).
Atro caso, ancor più eclatante, è quello segnalato in relazione all’attività extraistituzionale prevista dall’art. 66 del DPR 382/80 e relativo regolamento-tipo di attuazione demandato all’autonoma decisione di ciascun Ateneo.
Al riguardo, il MEF rileva (impone) che” l’Ateneo DEVE procedere ad una revisione del regolamento per il conferimento di incarichi per contratti per conto terzi, prevedendo l’obbligo di timbratura per il personale tecnico-amministrativo che partecipa direttamente alla realizzazione dei progetti, tenendo conto del costo orario effettivo di ogni singola unità di personale, consentendosi, così, sia una generale riorganizzazione delle attività, limitando il numero di ore e di importi da destinare al personale coinvolto che dovrà dimostrare, in maniera incontrovertibile, di svolgere tali attività al di fuori dell’orario di lavoro, sia la rimodulazione delle percentuali di prelievo sulle prestazioni conto terzi …”. Mentre, “per il restante personale, afferente al fondo comune, non si riscontra un effettivo collegamento tra l’attività posta in essere dal personale beneficiario e il progetto stesso”.
Il rilievo è in netto contrasto con i principi di autonomia stabiliti dall’art. 6 della Legge 168/1989 che stabilisce, nel rispetto dei principi di autonomia sanciti dall’art. 33 della Costituzione , che le Università sono disciplinate dai rispettivi statuti e regolamenti e da leggi che ne facciano esplicito riferimento. Peraltro, la medesima legge 168 prevede che gli statuti e i regolamenti deliberati dagli organi competenti sono trasmessi al Ministro per il controllo di legittimità.
Consegue che i tutti i Regolamenti in vigore negli Atenei, compresi quelli sul conto terzi, sono tutti legittimi e non opinabili da parte di ispettori del MEF.
Ancora più grave è quanto ci viene segnalato da alcuni atenei in cui le ispezioni hanno riguardato anche le risorse aggiuntive già erogate negli anni per le progressioni orizzontali con il rischio concreto che siano decurtate dagli stipendi con un grave danno per i lavoratori e le lavoratrici in un periodo di blocco dei contratti e di riduzione reale del potere d’acquisto.
Da ultimo, ma non per importanza, si segnala la preoccupazione derivante dalle notizie che trapelano sull’ipotesi di decreto legislativo sul riequilibrio degli organici delle Università, previsto dall’articolo 5 della Legge 240/2010, in merito al rapporto numerico che si starebbe ipotizzando.
Si tratta di un argomento estremamente delicato che non può essere affrontato senza una discussione ed un confronto con le parti sociali per le sue possibili, devastanti, conseguenze.
In un periodo di blocco sostanziale del turn-over, che dura ormai da parecchi anni, qualsiasi intervento su questa materia deve essere calibrato con grandissima attenzione.
In particolare ci preme sottolineare come l’organico del personale tecnicoamministrativo abbia subito, nel suo complesso, una già forte contrazione nel corso degli anni.
Sarebbe estremamente negativo che si procedesse in questa materia ad applicare rigidamente formule matematiche, tralasciando “storia” e “missione” di ogni singolo Ateneo.
Siamo perciò a richiedere un impegno formale della Conferenza dei Rettori ad aprire su questo aspetto, che potrebbe limitare in maniera inaccettabile l’autonomia universitaria, un preventivo confronto con le Organizzazioni Sindacali prima che il provvedimento in oggetto diventi operativo.
E’ indispensabile che la CRUI nella sua doppia funzione di organismo di coordinamento delle Università italiane e di Comitato di settore dei contratti del personale tecnico amministrato, ponga un freno ai rilevi del MEF e alle circolari in difesa dell’autonomia universitaria e per garantire un clima di reciproca collaborazione indispensabile ad affrontare le difficoltà che le riforme e la mancanza di risorse pongono agli Atenei.
Certi di un riscontro, inviamo Distinti saluti.
Il Segretario Generale FLC CGIL Domenico Pantaleo |
Il Segretario Generale CISL Università Antonio Marsilia |
Il Segretario Generale UIL RUA Alberto Civica |