domenica 24 Novembre 2024

CRA INEA INRAN: Proposta di riordino degli enti di ricerca in agricoltura

FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA esprimono preoccupazione per il sistema della Ricerca pubblica, fatto di Enti, istituzioni e di Persone che costituiscono un patrimonio inestimabile di conoscenze e competenze dalle quali dipende, in maniera consistente, il futuro benessere economico e sociale del Paese; Enti che fanno riferimento non solo al MIUR come Ministero vigilante e per i quali occorrerebbe una “governance unica”.

In questo quadro FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA riconoscono l’esigenza di riorganizzare il settore della ricerca agricolo-alimentare-nutrizionale senza necessariamente prevedere ulteriori accorpamenti come riconosciuto dallo stesso Sottosegretario. Si ritiene, come affermato dallo stesso MIPAAF nell’ultimo incontro, che si debba rafforzare, per quanto riguarda il CRA, l’INEA e l’INRAN, la natura di enti pubblici di ricerca, sanciti dalla Carta Europea dei ricercatori nonché la separazione dei compiti di indirizzo, valutazione e controllo, propri dell’Organo politico, con quelli di gestione tipicamente di competenza del Direttore Generale,

L’attività degli Enti deve svilupparsi sulla base di piani triennali che devono essere predisposti con il coinvolgimento del personale di ricerca, nonché del Consiglio Scientifico, in un’ottica di valorizzazione delle specificità delle singole attività degli Enti, di eliminazione di sovrapposizioni e duplicazioni..

Le OO.SS. della Ricerca denunciano i rischi che la cosiddetta “spending review” – se non attuata con criteri di vera selettività ed orientata verso la eliminazione delle aree di spesa veramente improduttiva – possa costituire il grimaldello per continuare ad infierire sul sistema degli enti pubblici di ricerca già duramente colpiti dalle manovre finanziarie, dagli interventi normativi e dalle “riforme” attuate negli ultimi tre anni. In questo scenario va ribadito che il finanziamento della ricerca deve essere considerato un investimento per il Paese e non un costo. E’ questa la ragione per la quale riteniamo necessario il mantenimento di un livello di finanziamento ordinario che garantisca l’attività istituzionale degli Enti.

Si condivide la necessità rappresentata dallo stesso Sottosegretario Ing. Braga, che gli Enti ed il Personale tutto a partire dai ricercatori e tecnologi si adoperino per acquisire risorse all’esterno, in particolare verso l’Europa e soggetti terzi purché progetti e attività di ricerca siano coerenti con il piano triennale e le finalità degli Enti stessi.

Si ritiene ineludibile che i risparmi ottenuti da una attenta analisi delle spese restino nella disponibilità degli Enti stessi al fine di alimentare investimenti in ricerca, favorire l’occupazione e premiare il merito.

Devono essere garantite le specificità degli Enti Pubblici di Ricerca con riferimento al CCNL Ricerca quale elemento necessario per: il riconoscimento delle professionalità del Personale di ricerca; la garanzia della autonomia dei ricercatori e tecnologi e la necessaria coerenza tra la attività di ricerca e l’organizzazione del lavoro.

Coerentemente le OO.SS. ritengono che occorra prevedere un sistema di governo degli Enti rispettoso delle peculiarità degli Enti di Ricerca e analogo a quello già definito per gli Enti di Ricerca del Comparto.

I Presidenti: devono essere caratterizzati da elevata caratura scientifica e individuati, attraverso procedure di evidenza pubblica, tra una rosa di candidati da parte di un “search committee”, anch’esso composto da personalità di alta rilevanza scientifica. FLC CGIL Via L. Serra, 31 – 00153 Roma Tel. 06 83966800 – Fax 06 5883926 FIR CISL Via Merulana, 198 – 00185 Roma Tel.: 06 77265400 – Fax: 06 70452806 UILPA U. R. AFAM Via Aureliana, 63 – 00187 Roma Tel. 06 4870125 – Fax 06 87459039

I Direttori Generali devono essere nominati dal Consiglio di amministrazione su proposta del Presidente nell’ambito di un processo di evidenza pubblica, che faccia emergere candidature caratterizzate da comprovata esperienza in materia gestionale nei settori della ricerca.

Fondamentale è la garanzia di un Consiglio Scientifico che preveda la presenza equilibrata:

a) di una rappresentanza eletta della comunità scientifica interna degli enti;

b) di personalità scientifiche di chiara fama nei settori di attività degli enti.

Il Consiglio Scientifico deve essere presieduto dal Presidente, che deve essere garante della conduzione scientifica dell’ente. A tal fine gli Statuti e/o i Regolamenti devono sancire in maniera chiara la distinzione fra l’attuazione e la gestione delle attività che fa capo alla Direzione generale e l’attività di indirizzo, di scelta programmatica e di strategia scientifica che fa capo al Presidente, al Consiglio scientifico e alla struttura di ricerca interna agli enti.

Per quanto attiene la valutazione delle strutture dei singoli Enti (qualora gli Enti di ricerca vigilati dal MIPAAF aderissero al sistema di valutazione ANVUR), l’organo deputato ad interagire per la definizione di criteri coerenti con le attività degli stessi e a proporre dei valutatori ad hoc è il Consiglio Scientifico.

Coerentemente con quanto sopra, il Consiglio di amministrazione non può essere un organismo di mera gestione, ma deve garantire, insieme al Presidente, l’autonomia delle strutture scientifiche degli Enti stessi. A tal fine si ritiene indispensabile all’interno del Consiglio di amministrazione la presenza di almeno un rappresentante eletto dalla comunità scientifica dell’ente, scelto tra ricercatori e tecnologi interni.

Le strutture scientifiche devono essere governate da figure professionali interne nominate su base meritocratica e devono poter godere di autonomia organizzativa propria, nell’ambito delle direttive generali al fine di mettere i singoli ricercatori e tecnologi – o i gruppi di ricerca – in condizioni di poter operare, eliminando eccessivi vincoli burocratici che penalizzano l’attività di ricerca. In particolare, in coerenza con il contratto collettivo nazionale degli enti di ricerca, deve essere garantita al singolo ricercatore/tecnologo in raccordo con la struttura scientifica di riferimento la possibilità di determinare l’utilizzo delle risorse dei progetti che essi stessi hanno procurato e di cui sono responsabili. I Regolamenti quindi devono definire in maniera univoca qual è il limite delle risorse che possono essere prelevate dai progetti per le spese generali e fisse e quali sono le tipologie di spesa imputabili direttamente a carico dei progetti e quelle su cui invece il ricercatore responsabile del progetto ha piena autonomia (es. spese di personale a tempo determinato, missioni, esperti, ecc.).

Di particolare rilevanza negli enti di ricerca è la presenza di centinaia di tempi determinati, co.co.co., assegnisti e borsisti che in regime di sostanziale blocco delle assunzioni ha consentito e consente lo svolgimento delle attività ordinarie e di quelle finanziate con risorse esterne. E’ indispensabile per il mantenimento di un livello adeguato di competenze degli enti prevedere percorsi di assunzione che si ispirino al “tenure track” in stretto raccordo con i tavoli che al riguardo si stanno tenendo al MIUR e al Dipartimento della Funzione Pubblica, assicurando nel contempo il mantenimento dei contratti del personale precario.

E’ necessaria un’azione politica del MIPAAF volta ad ottenere lo sblocco del turn over 2009 a valere sulle risorse degli stessi Enti oltre che ad ampliare la possibilità di utilizzo del turn over 2010 e 2011 attualmente limitata al 20%.

FLC CGIL
Domenico Pantaleo
FIR CISL
Giuseppe De Biase
UIL RUA
Alberto Civica

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