venerdì 27 Dicembre 2024

Qualcosa c’è, ma non basta ! Le valutazioni della UIL RUA sulle misure del DL n. 83/12 in tema di Ricerca e Innovazione

Già nel mese di giugno abbiamo effettuato una sommaria analisi del DL n. 83/12 “Misure urgenti per la crescita del Paese” presentato dal Ministro Corrado Passera. A seguito dell’approvazione definitiva del Decreto dal parte del Parlamento è opportuno oggi ritornare sull’argomento per approfondire il contenuto di alcuni specifici articoli riguardanti la promozione e la razionalizzazione di interventi per la Ricerca ed Innovazione.

Precisiamo innanzi tutto che questi interventi riguardano in misura più diretta e rilevante il sistema delle imprese e non le istituzioni pubbliche di ricerca. Quest’ultime restano ancora in attesa che il Governo mantenga i suoi impegni di revoca dei tagli previsti per il 2013 così come promesso dal Ministro Giarda all’indomani del duro intervento del Capo dello Stato Giorgio Napolitano dello scorso agosto su alcuni contenuti della cosiddetta “spending review”.

Per quanto riguarda i timidi tentativi di razionalizzazione del sistema di agevolazioni e finanziamento da parte del MIUR e del MISE alle imprese in tema di ricerca e innovazione, viene da chiedersi se il DL n. 83/12 costituisca una anticipazione della prospettata “cura Giavazzi”: si va realmente in quella direzione ovvero si sta cercando il modo per esorcizzarla?

Nel merito delle misure previste dal DL n. 83/12, agli articoli 17 bis – 17 terdieces del DL n. 83/12 sono definite le misure volte a promuovere l’uso di veicoli privati e pubblici a basse emissioni complessive, in particolare le auto elettriche. Seppur con risorse molto inferiori il provvedimento sembra ricalcare l’impostazione strategica dell’analogo piano USA del Presidente Barak Obama, sul quale a suo tempo sollecitammo l’attenzione.

Gli articoli 17-septies ed octies in particolare promuovono un “Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica di veicoli alimentati ad energia elettrica” ed attivano sulle risorse del Fondo Rotativo (art.1, comma 354 della L. 311//2004) un apposita linea di finanziamento dei progetti di ricerca ed innovazione legati alla creazione di reti infrastrutturali di ricarica elettrica.

L’art. 19 conferma la istituzione della nuova Agenzia per l’Italia Digitale. L’Agenzia assorbirà le funzioni attuali di DigitPA, dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie e l’innovazione (Ministero della Funzione Pubblica), del Dipartimento per la digitalizzazione e la innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché dell’Istituto Superiore delle comunicazioni e delle tecnologie dell’ informazione.

L’Agenzia sarà diretta da un Direttore Generale, da un Comitato di Indirizzo, da un Collegio dei Revisori dei Conti. Un apposito DPCM darà il via a questo processo di riassetto ed accorpamento con rilevanti aspetti che riguarderanno anche il personale della PA attualmente utilizzato negli organismi di cui sopra. Si spera che le ricadute non siano solo di tipo burocratico e rusltino effettivamente utili alla modernizzazione del sistema Paese, dopo le tante vane promesse del Ministro Brunetta.

Non vengono toccate le competenze dell’INDIRE per quanto attiene “il supporto allo sviluppo della innovazione del piano dell’innovazione delle istituzioni scolastiche”.

L’art. 24 conferma la concessione di un contributo sotto forma di credito di imposta per le imprese di qualsiasi settore e tipologia che assumano a tempo indeterminato personale in possesso di dottorato di ricerca o di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico scientifico (elencate nella tabella allegata al DL) impiegati in attività di ricerca e sviluppo.

La misura si applica alle assunzioni effettuate dal 26 giugno u.s. e l’agevolazione del 35% è permanente. Le risorse sono pari a 25 milioni di euro per il 2012 ed a 50 milioni di euro per il 2013. E’ previsto il click-day per le imprese richiedenti e l’agevolazione per singola azienda non può superare la cifra di 200 mila euro (con riferimento ad un costo complessivo aziendale supposto di 570 mila euro).

Valutando un costo medio iniziale per singola assunzione aziendale pari a 35 mila euro l’agevolazione concessa è nell’ordine di 12.250 euro: ciò significa che sarebbero finanziabili circa 2000 nuove assunzioni per il 2012 di laureati scientifici e dottori di ricerca e 4000 nuove assunzioni per il 2013. Una cifra non certo esorbitante, nel quadro di in una difficile situazione in cui resta scarso l’assorbimento delle alte qualificazioni universitarie nel nostro Paese.

All’art. 26 è prevista la sospensione di 12 mesi del pagamento della quota di capitale per le imprese usufruenti di finanziamenti agevolati concessi dal MISE (art. 14 della L. 46/82) e dal MIUR sul Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca (FAR), di cui all’art. 5 del DL 297/99.

All’art. 28 viene attribuito al Ministero dello Sviluppo Economico il compito di adottare misure organizzative e procedurali atte a semplificare la concessione delle agevolazioni alle imprese per progetti di innovazione industriale ex programma “Industria 2015” (art. 1, comma 842 della L. 296/06). Sono previsti altresì revoche dei finanziamenti per agevolazioni e fondi per programmi di intervento non attuati ovvero attuati in forte ritardo.

L’art. 30 prevede che il Ministro dello Sviluppo Economico e il Ministro dell’Economia e Finanze con apposito decreto dovranno regolare l’utilizzo più efficiente delle risorse del FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in Ricerca). La norma prevede inoltre la possibilità di destinare le risorse non ancora utilizzate su questo fondo al “Fondo per la Crescita Sostenibile” che altro non è che la nuova denominazione del Fondo Speciale Rotativo (art. 14 della L. 46/82) istituito sempre presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Al Capo IX – “Misure par la Ricerca Scientifica e Tecnologica” l’art. 60 definisce una prima razionalizzazione degli interventi per tipologia di ricerca in maggiore conformità alla disciplina comunitaria sugli aiuti alle imprese in materia di ricerca, sviluppo ed innovazione. Sono anche previsti “voucher” individuali che le imprese possono utilizzare per progetti di innovazione sviluppati insieme agli Enti Pubblici di Ricerca ed agli Atenei presenti nei singoli territori.

L’art. 61 stabilisce che le tipologie di progetti previsti dall’art. 60 (in particolare per i progetti relativi ai bandi in corso sui “clusters tecnologici” e sulla “social innovation”) devono essere finanziate con le risorse del FIRST (art. 1, comma 870 della L. 296/06). E’ da rilevare che le disponibilità del fondo non vengono precisate. Esso continua ad operare, ferma la gestione ordinaria di bilancio, esclusivamente per l’erogazioni che prevedono rientri e per interventi UE anche in maniera non rotativa.

L’art. 62 in particolare disciplina le modalità istruttorie attraverso le quali il MIUR potrà ammettere a finanziamento i progetti di ricerca industriale con più rigorose (apparentemente) procedure di valutazione.

Nel sottolineare ancora una volta che in materia di finanziamento il Governo tende a privilegiare il sistema delle imprese, resta da verificare nel prossimo futuro quali saranno i reali impatti di questa misure per lo sviluppo di ricerca ed innovazione, ricordando che secondo il “World Economic Forum” il nostro Paese attualmente è al 42° posto nella graduatoria per innovazione e competitività.

La Segreteria Nazionale UIL RUA

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