Durante l’incontro tenutosi presso il ministero della Funzione Pubblica sul precariato nella PA abbiamo posto il problema specifico degli effetti che il parere all’INGV ha prodotto sul contratto siglato nell’Ente e sulla contrattazione nell’intero comparto.
Il Dott. Naddeo e la Dott.ssa Barilà hanno confermato, questa volta in via ufficiale, quello che già sapevamo: gli accordi che riguardano le proroghe dei contratti a termine non necessitano di alcun parere né di autorizzazione da parte della Funzione Pubblica.
La Dott.ssa Barilà ha poi specificato che il parere reso a INGV non intendeva sconfessare l’accordo anzi confermare attraverso una ricognizione normativa la legittimità della fonte: solo incidentalmente si richiamava in chiusura la possibilità di un accordo quadro successivo sulla materia dei contratti a termine. Abbiamo sollecitato la parte pubblica a intervenire formalmente viste le conseguenze indirette che il parere ha già prodotto. Il Dott. Naddeo, ricordando che i direttori generali sono chiamati ad assumersi le loro responsabilità senza farsi scudo del dipartimento Funzione Pubblica, ha annunciato un intervento chiarificatore nei confronti di INGV per le vie brevi riservandosi di individuare lo strumento più idoneo per rendere ufficiale la posizione della funzione pubblica sulla materia.
Si conferma quindi che gli accordi ai sensi del comma 4 bis dell’art. 5 del DLgs 368/01 sono l’unico strumento legittimo per prorogare i contratti oltre la durata massima dei 5 anni.
Ovviamente restano confermate le iniziative già annunciate da FLC CGIL e UIL RUA a partire dallo sciopero del personale dell’INGV la cui data verrà individuata nelle prossime ore. La speranza naturalmente è che dopo questa ennesima conferma l’amministrazione recepisca le nostre proposte e dia applicazione all’unico strumento che mette al riparo le funzioni dell’ente e l’occupazione dei precari.
FLC Cgil |
UIL RUA |