venerdì 27 Dicembre 2024

Spending Review: domani in Piazza Vidoni, difendere servizi e lavoro pubblico – Da Roma a Madrid i lavoratori manifestano contro l’austerità

Comunicato stampa Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua

Si terrà domani a Roma, in Piazza Vidoni dalle 9 e 30 alle 13, la manifestazione unitaria delle categorie del lavoro pubblico di Cgil e Uil (Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua) che darà il via alla mobilitazione territoriale in tutto il Paese, per dire no al dl 95 sulla cosiddetta spending review e chiedere al Governo Monti e al Parlamento profonde modiche del testo. La manifestazione avverrà in contemporanea con un’altra manifestazione contro l’austerità, quella delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici spagnoli, anche loro alle prese con una manovra fatta di tagli e dagli effetti recessivi, segno che dalla crisi europea si può uscire solo salvaguardando un modello sociale che sappia tenere insieme solidarietà e crescita.

“Una mannaia contro i servizi pubblici – così Rossana Dettori, Domenico Pantaleo, Giovanni Torluccio, Benedetto Attili e Alberto Civica, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Flc-Cgil, Uil-Fpl, Uil-pa e Uil-Rua hanno definito il provvedimento – l’ennesima manovra fatta di tagli lineari operati ai danni del sistema sanitario nazionale, del sistema delle autonomie, di istruzione, università e ricerca, del sistema fiscale e del welfare, dei settori nevralgici della sicurezza e della giustizia, gli architravi della pubblica amministrazione che, con il pretesto di ristrutturare la spesa, viene di fatto svuotata ed esposta alla privatizzazione”.

“Da Palazzo Vidoni partirà una mobilitazione generalizzata per chiedere l’apertura del confronto finora mancato. La spending review rischia di produrre risultati marginali dal punto di vista della tenuta dei conti ed effetti nefasti per gli italiani. Il Governo e il Ministro Patroni Griffi dovrebbero recuperare i contenuti dell’intesa sul lavoro pubblico firmata il 3 maggio – concludono i cinque segretari generali – e abbandonare questa ossessione della riduzione dello spazio pubblico che, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa, produrrà solo maggiori diseguaglianze, alimentando la spirale recessiva”.

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