(Adnkronos) – “L’incontro di oggi non ha modificato i motivi del dissenso della nostra organizzazione nei confronti di quanto deciso dal governo con la spending review per quanto concerne il pubblico impiego”.
La linea critica della Uil alla spending review viene confermata dal segretario confederale della Uil Paolo Pirani al termine dell’incontro a palazzo Vidoni con il ministro Filippo Patroni Griffi.
“I motivi derivano dalla messa in mora dell’accordo firmato il 3 maggio – spiega Pirani – che prevedeva un coinvolgimento dell’organizzazione sindacale fin dal primo momento della discussione attorno al tema dell’efficienza della pubblica amministrazione ed eventualmente la definizione di livelli di esubero del personale. La spending review per come e’ stata definita ha accantonato questa impostazione e ha deciso un taglio lineare dei pubblici dipendenti pari al 10% del personale impiegatizio e del 20% dei dirigenti ed ha affidato alle singole amministrazioni entro il 31 ottobre il compito di individuare il livello di esuberi corrispondente a questo tipo di tagli senza nessun coinvolgimento dei sindacati e senza nessun criterio di efficienza, anzi rischia di compromettere la funzionalita’ delle singole amministrazioni”. ”Noi riteniamo che sia un’impostazione sbagliata, vogliamo cambiarla e per questo abbiamo iniziato un percorso di mobilitazione che trovera’ un suo punto importante nello sciopero del 28 settembre, che viene pertanto confermato” aggiunge il sindacalista della Uil. ”Il terreno di discussione proposto oggi dal ministro – continua Pirani – e’ a valle dell’individuazione degli esuberi da parte delle amministrazioni, e ha chiesto di condividere con noi i criteri con cui sarebbero stati gestiti gli esuberi individuati unilateralmente e in maniera lineare dalle amministrazioni”. ”C’e’ da notare che questo percorso non si tradurra’ in un atto vincolante per il ministero stesso ma in una circolare che il ministero emanera’ per orientare il comportamento delle singole amministrazioni”, spiega ancora. Inoltre, secondo Pirani, “va tenuto presente che non sono coinvolti solo i ministeri ma anche una miriade di amministrazioni, da quelle centrali a quelle periferiche, firmatarie tra l’altro con noi dell’accordo del 3 maggio e oggi non presenti a questo tavolo”. E quindi, secondo la Uil, “vi e’ anche un problema di efficacia degli atti eventuali che verranno prodotti, che saranno atti di indirizzo”. In ogni caso, rivendica Pirani, la Uil e’ “un sindacato che vuole dialogare ma bisogna essere anche consapevoli di che cosa discutiamo”. Il confronto politico “potra’ concludersi in un verbale di intenti su cui poi il ministero potra’ fare la circolare di indirizzo. E’ chiaro che e’ un percorso molto debole ma e’ la conseguenza della scelta del governo della messa in mora di un accordo sindacale che era quello del 3 maggio”.