Nulla di irreparabile, per carità, tant’è che l’ENEA sta per convocare per venerdì 4 p.v. tutte le OO.SS., firmatarie e non, per la comunicazione ufficiale dei rilievi dei revisori e nel tentativo di mettere “una pezza” alla situazione.
Abbiamo già scritto, che la situazione, andrebbe colta come opportunità non solo per correggere le clamorose “gaffes”, ma anche per riaprire alcune questioni, prima fra tutte l’inquadramento e l’anzianità dei ricercatori.
Non possiamo chiedere risorse che non c’erano in fase di trattativa, ma possiamo insistere sull’utilizzo dei residui non ripartiti e sulla diversa distribuzione delle risorse già utilizzate.
Con uno dei due milioni assegnati alle indennità di responsabilità e di direzione, ad esempio, si potrebbero pagare circa 300 incrementi di fascia , “indennizzare” chi ha vinto un concorso per il 9° livello e si trova a guadagnare meno di chi lo ha perso, prevedere un modesto numero (40) di riconoscimenti di titoli di studio ed evitare le retrocessioni di una ventina di colleghi.
Ci sembra una buona idea, che non offende nessuno, invece apprendiamo del tentativo di esercitare una certa pressione sull’amministrazione perché convochi un tavolo di soli firmatari, una cosetta tranquilla, come tra amanti clandestini, giusto a ora di pranzo, un’oretta, una “toccatina” al testo, una “romanella” sulle tabelle e poi due fili di trucco (sui rilievi dei revisori) e via, a casa in silenzio.
Al tavolo dei “dissidenti”, convocato subito dopo, si presenterebbe una pappina pre cotta senza possibilità di intervento.
Il rifiuto, persino del confronto, a prescindere, e la rinuncia ad apportare migliorie, rappresenta un insulto ed un tradimento per i lavoratori dell’ENEA. Insisteremo per un tavolo unitario e produttivo.
Abbiamo dato, in tutta la fase di trattativa, la nostra disponibilità ad un tavolo con tutte le OO.SS. rappresentative, salvo privilegiare scelte di altri sindacati confederali che pure non erano le nostre.
Abbiamo accettato sempre la partecipazione a tutti i tavoli anche di chi, tra i sindacati confederali non aveva firmato gli accordi (vedi riequilibrio economico e premi) o non aveva firmato il secondo biennio economico del contratto nazionale.
Se venisse confermata una diverso atteggiamento nei nostri confronti, sapremmo adattare i nostri comportamenti ai rapporti ed alle situazioni con le altre organizzazioni e con l’amministrazione.
Del resto già in passato, abbiamo dovuto registrare i tentativi di “marginalizzare” la UIL in ENEA sia da parte dell’amministrazione che dei “colleghi” sindacalisti.
Progressivamente, ma rapidamente, di coloro che ci hanno provato si perdeva il ricordo, mentre noi diventavamo il primo sindacato per numero di iscritti.
UIL Ricerca Università Afam
Marcello Iacovelli