Dal 2000 in poi le scriventi OO.SS. hanno tentato in tutti i modi di aprire, senza riuscirvi, un dialogo con gli interlocutori istituzionali sul futuro dei Policlinici Universitari. Dal 2000 ad oggi le scriventi sono dovute intervenire più volte per bloccare tutti i tentativi di scaricare sulle Regioni i costi del personale Tecnico e Amministrativo che opera presso i Policlinici, anche dando vita in sede locale a improbabili fondazioni o tentando di far approvare altrettanto improbabili protocolli di accordo.
Come Organizzazioni Sindacali di categoria abbiamo più volte rappresentato che questa “politica” non avrebbe prodotto alcun risultato positivo per l’Università, anzi. Le Regioni, sempre più coinvolte dagli Atenei nella gestione dei Policlinici avrebbero in breve tempo provato a realizzare il loro obiettivo, da sempre quello di impossessarsi delle Facoltà di Medicina per realizzare le “Scuole di Medicina”.
E così arriviamo ad oggi, con il Ministro Fazio che prova a dare un altro strappo con un emendamento al provvedimento sulla “sperimentazione clinica”, che, abrogando il comma 5 dell’art. 8 del D.Lgs. n. 517/99, disciplinerebbe l’assegnazione del personale universitario dei Policlinici a gestione diretta alle A.O.U. ai sensi dell’art. 70, comma 12, del D.Lgs. n. 165/2001.
Un’ennesima manovra per scaricare i costi del personale universitario sulle Regioni.
Com’é noto per la definizione delle modalità di utilizzazione o di trasferimento alle AA.OO.UU. del personale universitario convenzionato, il richiamato comma 5 dell’art. 8 del D.Lgs. 517/99 prevedeva l’emanazione di uno o più decreti interministeriali dei Ministri della Sanità, dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, della Funzione Pubblica e del Tesoro, sentite le Organizzazioni Sindacali, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
L’emendamento in questione eluderebbe, pertanto, un indispensabile e proficuo confronto necessario ad analizzare le criticità e le peculiarità di una complessa realtà, adottando soluzioni non condivise all’interno del settore e già oggetto di attenzione da parte delle scriventi in precedenti occasioni.
Pertanto le scriventi chiedono che tale emendamento venga ritirato e che, come più volte sollecitato, si attivino i tavoli di confronto per l’adozione dei decreti interministeriali previsti dal richiamato comma 5 dell’art. 8 del D.Lgs. n. 517/99.
Tuttavia corre l’obbligo di segnalare anche in questa sede alcuni aspetti di criticità che a nostro avviso precluderebbero la possibile applicazione delle disposizioni di cui al comma 12 dell’art. 70 del D.Lgs. n. 165 alla fattispecie in questione.
L’assegnazione all’A.O.U. del personale universitario socio sanitario, tecnico e amministrativo, avverrebbe a seguito dell’individuazione da parte del Direttore Generale del contingente di personale universitario ritenuto necessario per le finalità assistenziali. Solo nei confronti di detto personale si darebbe corso all’applicazione dell’art. 70, comma 12, del D.Lgs. 165/2001 il quale prevede che: “In tutti i casi, anche se previsti da normative speciali, nei quali enti pubblici territoriali, enti pubblici non economici o altre amministrazioni pubbliche, dotate di autonomia finanziaria sono tenute ad autorizzare la utilizzazione da parte di altre pubbliche amministrazioni di proprio personale, in posizione di comando, di fuori ruolo, o in altra analoga posizione, l’amministrazione che utilizza il personale rimborsa all’amministrazione di appartenenza l’onere relativo al trattamento fondamentale.”.
Tale ipotesi potrebbe generare enormi costi aggiuntivi per il S.S.R. non coperti dal provvedimento in discussione. La Regione tramite le AA.OO.UU. sarebbe costretta infatti a rimborsare all’Università il costo pieno del trattamento economico fondamentale del personale di cui trattasi attualmente gravante esclusivamente sul bilancio universitario (FFO).
La risultanza di ciò é che lo Stato si troverebbe a pagare per questo personale due volte: la prima in termini di FFO riconosciuto dal MIUR agli Atenei datati di Facoltà di Medicina; la seconda volta come rimborso dal fondo sanitario per mezzo delle Regioni per l’applicazione del comma 12 dell’art. 70 del D.Lgs. n. 165/2001.
La disposizione risulterebbe, inoltre, fortemente in contrasto con l’art. 7 del D.Lgs. n. 517/99 che prevede espressamente che “al sostegno economico-finanziario delle attività svolte dalle Aziende Ospedaliere Universitarie concorrono ….. le Università con l’apporto di personale docente e tecnico-amministrativo (quello di cui trattasi) …. e che la valorizzazione degli apporti di cui sopra, costituisce contributo economico-finanziario alle Aziende ai sensi dell’art. 7 del decreto legislativo n. 517 del 1999 (D.P.C.M. 24.05.2001, all’art. 10 comma 2)”.
Non é, quindi, possibile poter applicare alla fattispecie del personale convenzionato le previsioni dell’art. 70, comma 12, del D.Lgs. n. 165/2001 concernenti, invece, il rimborso degli oneri contrattuali del personale comandato. Ciò in quanto verrebbe meno il concetto di compartecipazione dell’Università al finanziamento delle A.O.U. (art. 7 del D.Lgs. n. 517/99).
Deve osservarsi, inoltre, che stante l’attuale tendenza a voler stabilizzare i comandi nella Pubblica Amministrazione, l’approvazione di una tale disposizione potrebbe favorire un transito del personale dai ruoli dell’Università a quelli del S.S.R. con inevitabili conseguenze in termini di spesa a carico delle Regioni, la cui copertura potrebbe avvenire solo tramite il trasferimento stabile e definitivo delle risorse stipendiali delle migliaia di unità di personale di cui trattasi dai Bilanci degli Atenei al Fondo sanitario con una inevitabile ulteriore riduzione dei Fondi di Funzionamento Ordinario delle Università, così come sembra essere stato sostenuto dal Tesoro, che ha avvertito le Università che il trasferimento del personale alle Regioni può avvenire solo a patto che vengano trasferite anche le risorse collegate e necessarie per il pagamento degli stipendi dello stesso personale. In sostanza, il Tesoro sostiene che non intende pagare due volte lo stesso personale.
Deve rappresentarsi, infine, che provvedimenti come quello oggetto della presente sono sempre stati avversati da tutte le OO.SS. del settore Universitario e hanno sempre determinato una risposta ferma del personale che sente in modo particolare l’appartenenza dei Policlinici al comparto Università.
Nel proclamare da subito lo stato di agitazione della categoria si ritiene indispensabile un incontro con le SS.LL. per conferire in merito alla fattispecie essendo il problema delle AA.OO.UU. e del personale universitario ivi operante di vitale importanza per il futuro delle Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Distinti saluti.
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