Il Senato in data odierna ha approvato il DDL 1693, modificato e unificato con altri nove DDL trattanti la stessa materia, che riforma l’alta formazione artistica e musicale partendo dalla riforma sancita con la L.508 del 1999. Il testo arrivato in aula per la definitiva approvazione ha via via subito modifiche e perso pezzi importanti quali ad esempio la risoluzione del precariato e la sistemazione delle carriere dei docenti solo per citarne due di macroscopica portata.
Da una prima e sommaria lettura, lungi dal dare un giudizio di merito, l’obiettivo di orientare la normativa al sistema universitario non è stato raggiunto.
Per maggior comprensione:
- – si stabilisce l’equipollenza ai titoli di studio universitari (laurea magistrale, I e II livello) ma se ne irrigidisce la classificazione anziché assegnarla a decretazione successiva e di competenza degli organi collegiali- CNAM e CUN- rappresentativi dei rispettivi comparti;
- – si introducono differenze fra istituzioni con analoghe competenze formative (accademie di belle arti e ISIA);
- – il CNAM, in coerenza al ruolo assegnatogli, dovrebbe avere adeguata rappresentanza professionale e non burocratica in analogia al CUN;
- – la costituzione di Politecnici delle Arti, esclusiva del comparto AFAM e non più con possibilità di apertura all’Università come previsto dalla L.508, quali istituzioni aventi struttura e riferimento legislativo al sistema universitario, autonomi e separati sia dall’Università che dall’AFAM , tutto ovviamente senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato.
Quindi, a parere di FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’ e UILRUA, la prima lettura del DDL approvato questa mattina al Senato pone in evidenza criticità importanti probabilmente messe in maggior risalto dalle nefaste conseguenze portate all’AFAM dal Patto di stabilità (L.183/2011). Tuttavia il lungo tempo di gestazione dei DDL unito ai dodici anni trascorsi dall’approvazione della 508 avevano fatto sperare in un provvedimento definitivo e risolutivo per la collocazione istituzionale, giuridica, ordinamentale dell’AFAM in parallelo al sistema universitario.
Questo rischia di essere l’ennesimo provvedimento vincolato al costo zero, e forse al risparmio, che lascia ancora tante questioni insolute.
FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’ e UILRUA si faranno carico di ulteriori proposte utili alla discussione che a breve approderà alla Camera dei Deputati.
Le segreterie nazionali
Allegato: Testo approvato dal Senato