giovedì 28 Novembre 2024

AFAM: Avvio del prossimo anno accademico: confusione totale. Quale ruolo gioca la Direzione Generale?

simboli-comparti afamIl Direttore Generale Daniele Livon con nota del 16 aprile 2018 ha dato avvio, come ogni anno, alle procedure di variazione di organico nelle istituzioni AFAM.

Come ogni anno si riapre lo scontro all’interno del settore e siamo al tutti contro tutti per via di:
“Cattedre congelate”, “Cattedre oggetto di conversione”, “Cattedre bloccate sia al trasferimento che alla nomina in ruolo attraverso le graduatorie nazionali”, “Riconversioni di posti già oggetto negli anni passati”.

Continuiamo ad assistere alla sconcertante visione di docenti in attesa da anni a cui viene negata la possibilità del trasferimento; precari, molti dei quali in procinto di passare in ruolo, che per anni hanno investito in un determinato istituto ma che dal prossimo anno perderanno quella sede per effetto delle variazioni di organico, innescando di conseguenza un balletto infinito di cambi di sede.

D’altra parte le istituzioni, che diligentemente cercano di fare una programmazione didattica pluriennale, si scontrano con un sistema completamente in tilt governato da regole ereditate in parte dal periodo pre-riforma in parte da quello post-riforma, per effetto di una decretazione parziale e mai completata prevista dalla legge di riforma.

In questo micro mondo piovono diffide, ricorsi presso i tribunali contro le istituzioni e MIUR: i tribunali, negli anni, si sono già espressi con più sentenze in favore dei ricorrenti riconoscendo le legittime aspettative del personale; persino i giornali si stanno occupando della problematica, portando alla luce lo scontro di interessi contrapposti nel sistema.

Alla base di tutto c’è la solita questione della “autonomia mancata”: il Miur, per effetto del DPR n.132/03, riconosce alle istituzioni autonomia di programmazione didattica ed è in forza di questa che le stesse operano le modifiche di organico; ma tra le funzioni del Miur – oltre la vigilanza e il coordinamento – rientra la gestione del personale relativamente alla mobilità con l’individuazione dell’avente diritto al trasferimento, che non è prerogativa delle istituzioni.

La Federazione Uil Scuola RUA non può ignorare e trascurare una procedura così importante e decisiva per gli equilibri delle Istituzioni, del personale e della tenuta dell’offerta formativa.

Chiariamo subito che nessuno vuol mettere in discussione il ruolo degli organi di governo delle istituzioni, ma chiediamo al Miur di definire il proprio ruolo di indirizzo e coordinamento sulle modifiche di organico, poiché ciò che si percepisce è che le Istituzioni, lasciate in balia di se stesse, generano interpretazioni diverse: restrittive o, viceversa, molto permissive; in alcuni casi considerano le proprie delibere atto efficace, in altri restano in attesa dell’approvazione della Direzione Generale.

Il Miur deve fare chiarezza. Nel momento in cui emana una nota ed avvia la procedura con precise direttive non può lasciare il sistema in balia degli eventi alimentando divisioni interne; deve decidersi a far rispettare le direttive indicate o è meglio non che non le indichi affatto.
Molte delibere rischiano l’annullamento dai tribunali proprio perché i dati e le motivazioni a sostegno delle modifiche non rispondono ai criteri individuati dal MIUR. Di fatto, quindi, siamo al paradosso: il governo delle nostre Istituzioni è più in mano ai Giudici che al MIUR!

La Federazione Uil Scuola RUA auspica che il nuovo Governo riprenda in mano con coraggio il processo di riforma e definisca ruoli e competenze. Al prossimo incontro proporremo il ripristino della Direzione Generale AFAM soppressa anni fa: non è più accettabile il fatto che il sistema sia completamente lasciato solo e che perfino le tempistiche della burocrazia più spicciola siano procrastinate all’infinito da parte di chi dovrebbe esercitare i propri poteri.
Non è più possibile eludere le esigenze delle Accademie e dei Conservatori, ne va della credibilità e della qualità dell’offerta formativa.

Il Punto del Segretario Generale

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