Grazie al costante impegno dell’Onorevole Devis Dori sui processi di statizzazione, con suo atto presso il parlamento ha depositato un’ interrogazione parlamentare rivolta al Ministero dell’Università e Ricerca, avente per oggetto i ritardi della commissione di valutazione delle istanze di statizzazione degli istituti Afam non statali.
Nel ringraziare l’Onorevole Devis Dori per l’impegno profuso sulla vicenda, riportiamo il contenuto della risposta del ministero:
Il ministero dichiara che i lavori della commissione sono prossimi alla conclusione, in quanto dopo l’adozione del DPCM del 9 settembre 2021, la commissione ministeriale nominata ai sensi del Decreto 121 del 2019, ha intensificato i lavori per giungere quanto prima alla comunicazione degli esiti delle domande. Il ministero aggiunge che la commissione è impegnata ad esaminare la documentazione integrativa fatta pervenire in itinere da alcune istituzioni e che la stessa ha ritenuto di prenderla in esame allo scopo di consentire un più esteso raggiungimento della soglia dei 40 punti minimi. Ricordiamo che il punteggio dei 40 punti minimi previsti dal Decreto 121 del 2019, consente di raggiungere la statizzazione nella prima fase. Il ministero continua nella risposta, ribadendo che qualora alcune istituzioni non raggiungessero i 40 punti, dovranno fornire ulteriore documentazione entro 180 giorni dalla comunicazione dell’esito. La commissione dovrà formulare una nuova valutazione esaminando quanto richiesto.
Secondo la nostra lettura il ministero lascia presagire che potrebbero esserci alcune istituzioni che non raggiungeranno nella prima fase i 40 punti minimi. Se questo accadrà le istituzioni saranno chiamate ad integrare la domanda di statizzazione entro 180 giorni dalla comunicazione degli esiti sui contenuti indicati dalla commissione. Nota positiva è la comunicazione ufficiale del ministero che i lavori della commissione sono prossimi alla conclusione.
La Federazione Uil Scuola RUA chiede la statizzazione di tutte le istituzioni nella prima fase e ritiene inaccettabile l’eventualità di ricorrere ad una seconda valutazione per le seguenti ragioni:
Il processo di statizzazione si è di fatto attivato nel 2019 con l’emanazione del Decreto n.121 del 2019 che ha stabilito i criteri e requisiti di valutazione. Sulla scorta del decreto, le istituzioni sono state invitate ad inoltrare istanza nel settembre 2019, successivamente il ministero ha provveduto con proprio decreto del gennaio 2020 a nominare la commissione per la valutazione delle istanze prodotte. A distanza di oltre due anni con ritardi non imputabili alle istituzioni, sarebbe assurdo passare alla seconda fase di valutazione, questo implicherebbe ulteriori ritardi e perdita di diritti del personale, in particolare quello precario, che ribadiamo è il più penalizzato per mancanza di certezze e prospettive lavorative, uno schiaffo immeritato.
La nostra Organizzazione continuerà a mantenere alta l’attenzione sul processo di statizzazione in tutte le sedi opportune esercitando tutte le prerogative sindacali consentite.
La Segreteria Nazionale