Studenti e docenti in rivolta per la mancata attivazione dei corsi: le istituzioni sono in grande difficoltà perché bloccate da normative inefficaci e regolamenti governativi mai emanati. Le inadempienze dei Governi, di ieri e di oggi, stanno logorando le Istituzioni, ostacolandone il regolare funzionamento.
Ci si aspettava un cambio di passo dopo l’incontro presso il Ministero Istruzione Università e Ricerca del 24 settembre 2019, ma così non è stato e le istituzioni dell’alta formazione artistica si sentono per l’ennesima volta abbandonate, usate e sfruttate solo per scopi mediatici.
• Quando la politica deciderà di mettere la giusta attenzione sul sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica ?
• Quando si affronteranno le criticità non più rinviabili ?
• Quando si deciderà di investire maggiori risorse per raggiungere gli standard europei?
Nella riunione del 24 settembre 2019 presso il Ministero Istruzione Università e Ricerca, questa organizzazione sindacale in maniera diretta e concreta chiese ai presenti di dare immediato seguito alla fase operativa per dare risposte ad esigenze non più procrastinabili, ossia nell’immediato, accelerare le nomine dei docenti e risolvere il problema dei co.co.co.
Invece eccoci qui: è assurdo e frustrante dover constatare che dopo un mese dall’inizio dell’anno accademico molti corsi non possono iniziare per l’impossibilità delle istituzioni di nominare i docenti attraverso le G.N. e dall’impossibilità di stipulare altre forme contrattuali (co.co.co.) indispensabili per l’avvio dei numerosi corsi. Ci si aspettava delle risposte già nel decreto-legge n. 126 – in conversione – ma il testo presentato si presenta privo di misure per il nostro settore.
A tutto questo si aggiunge l’iter ormai misterioso del Decreto sul Reclutamento che sta alimentando tensioni e incertezze nelle istituzioni, soprattutto nei confronti dei docenti di II Fascia.
L’avvio dell’anno accademico 2019-20 verrà ricordato dagli studenti come il peggiore; le vere vittime sono loro! Pur avendo regolarizzato l’iscrizione non possono iniziare i corsi, danneggiando la loro carriera accademica, perdendo opportunità e agevolazioni a loro riservate.
La verità è che dopo il processo di Bologna nessun Governo o Ministro ha avuto il coraggio di riformare il sistema, ci si è limitati a tamponare le emergenze senza mai avere una vera strategia di sviluppo.
Chiediamo:
• Accelerazione delle nomine a tempo Indeterminato e determinato dei docenti inclusi nelle Graduatorie Nazionali;
• Disciplina dei contratti di collaborazione per la Docenza con norme specifiche, sganciate dal resto del pubblico impiego, da inserire immediatamente nel primo provvedimento utile in discussione in parlamento.
• Disciplina delle procedure per il passaggio di fascia svincolate dal Decreto sul Reclutamento e inserite nel primo provvedimento in discussione in parlamento;
• Inserimento dell’abilitazione nazionale per il reclutamento del personale Docente;
• Criteri di individuazione del personale precario degli ex IMP che ha maturato i 3 anni accademici.
• Istituzione del “collaboratore artistico” a supporto della didattica con ampliamento dell’organico.
• Riforma delle figure del personale tecnico amministrativo con l’istituzione di nuovi profili previsti negli altri settori del comparto dell’Istruzione e Ricerca.
La Federazione UIL Scuola RUA è pronta alla mobilitazione: chiede a tutto il personale del settore di sostenere le iniziative che verranno proposte a difesa della dignità del personale, degli studenti e delle istituzioni.
Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”