Come preannunciato, si è svolto oggi l’incontro all’Aran sulle sequenze contrattuali del contratto di ricerca, delle AOU, dei CEL e del tecnologo a tempo indeterminato ex art. 178, comma 1, lett. g), c), d), e) del CCNL Comparto Istruzione e Ricerca del 18 gennaio 2024, nonché quello con la Ministra Prof. Anna Maria Bernini sul d.d.l. n. 1240 del 07.08.2024 recante disposizioni in materia di “valorizzazione e promozione della ricerca”.
L’accoglimento in seno all’Aran delle istanze da noi fortemente rappresentate nei mesi scorsi, ci ha convinti a sottoscrivere le code contrattuali.
Quanto al contratto di ricerca, scorgiamo l’iniziale tracciato di un timido cammino verso il riconoscimento dignitario di una categoria di lavoratrici e lavoratori da troppo tempo in balia della c.d. para subordinazione.
Questo quanto ribadito anche in occasione dell’incontro con la Ministra Prof. Anna Maria Bernini.
L’auspicio, confermato anche dal MUR, è quello di interrompere il regime di continua prorogatio che interessa da tempo l’assegno di ricerca, a favore dell’introduzione di un contratto di lavoro subordinato e con esso le tutele e le garanzie che lo connotano.
Sono trascorsi già due anni dall’introduzione di questo tipo contrattuale ad opera della l. 79/2022 avvenuta con modifica della l. 240/2010 e, ora che il passo demandato alla contrattazione nazionale è stato messo in porto, riteniamo sia il tempo di cercare risorse aggiuntive per il finanziamento e il concreto funzionamento dello stesso.
Questo è quanto abbiamo chiesto con forza alla Ministra, rimarcando la non condivisione dell’introduzione, come rappresentato dal d.d.l., di ulteriori figure “precarie” che, a nostro avviso, andrebbero soltanto a complicare la situazione di precarietà esistente e ad allungare ulteriormente i tempi del pre ruolo.
È tempo di accorciare le distanze che intercorrono tra l’uscita dal percorso di “formazione superiore” e il raggiungimento di una “stabilità” professionale. È il tempo di interpretare a favore delle lavoratrici e dei lavoratori le esigenze di flessibilità e poliedricità che ontologicamente appartengono al cammino pre-ruolo e che il contesto socio-economico nazionale, europeo ed internazionale sempre più richiede. A nostro avviso però queste caratteristiche non possono più tradursi in “perpetua precarietà”.
Ancora, abbiamo poi sottoscritto la sequenza contrattuale sulle Aziende Ospedaliere Universitarie per le quali si è finalmente addivenuti al collocamento nelle nuove aree di inquadramento del personale dipendente dalle Università che operano in convenzione presso le AOU integrate con il S.S.N. Questo consentirà di agevolare anche lo svolgimento delle progressioni economiche per il personale destinatario.
È stata inoltre finalmente chiarita la titolarità delle relazioni sindacali, che tornano ai Policlinici Universitari, attraverso l’eliminazione della dichiarazione Congiunta n. 1.
Ciò nonostante ribadiamo con forza la necessità di avviare il già sollecitato tavolo interministeriale, Sanità-MUR, per risolvere l’annosa questione dei Policlinici Universitari che non può essere affrontata contrattualmente, ma necessita di un intervento legislativo con il quale definire le tipologie di AOU. Abbiamo peraltro ricevuto rassicurazioni da parte della Ministra sul prossimo avvio dello stesso. Solo così si riuscirà a porre fine alla prassi dei protocolli regionali e all’ingerenza degli stessi sulla sempre più flebile autonomia universitaria.
Quanto al personale CEL che, come noto, costituisce quella fetta di personale “ibrido” che svolge mansioni di docenza, ma è inquadrato da sempre nel personale tecnico amministrativo, oggetto ormai di immemore discriminazione, abbiamo scorto un segnale di speranza verso il riconoscimento di una pari dignità. La sottoscrizione della sequenza, infatti, porterà loro un aumento contrattuale di circa ottantasette euro mensili. Auspichiamo che giungano ulteriori risposte con la nuova stagione contrattuale anche relativamente alla ricostruzione delle loro carriere ai fini pensionistici.
Infine, dopo anni di stasi dall’introduzione di tale figura professionale ad opera dell’art. 24 ter l. 240/2010 si è finalmente addivenuti alla disciplina dello status giuridico del tecnologo a tempo indeterminato che, come noto, la novella normativa rimandava alla contrattazione nazionale. Abbiamo valutato positivamente, convincendoci alla sottoscrizione anche di questa sequenza, l’avergli riconosciuto il maggior grado di competenza professionale attraverso la necessaria flessibilità dell’orario di lavoro, da noi fortemente richiesta, un riconoscimento stipendiale adeguato nonché attraverso la possibilità di effettuare progressioni economiche stabili a seguito di valutazione positiva.
Chiudiamo quindi questa giornata “campale”, che ci ha visti impegnati sul doppio fronte Aran e MUR, speranzosi per la nuova stagione contrattuale 2022-2024, dalla quale ci aspettiamo, con la stessa apertura registrata in questa occasione, maggiori e sempre più concrete risposte.
Continuiamo ad essere a fianco di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei nostri Settori per tutelare e garantire loro Dignità e Valorizzazione.
Per chi fosse interessato, inviamo in allegato al presente comunicato un documento di sintesi della nostra posizione sul d.d.l. “valorizzazione e promozione della ricerca” portato in discussione all’incontro con la Ministra Bernini.
Vi terremo come sempre aggiornati.
La Segreteria Nazionale