Alcuni lanci di agenzia ripresi da un paio di quotidiani con titoli più o meno fuorvianti, hanno riportato stralci della relazione della Corte dei Conti sul contratto delle funzioni centrali (Ministeri) nei quali si evince la compatibilità finanziaria del contratto rispetto alla spesa pubblica (e quindi lo si approva) ma ci si dilunga su “pareri” in ordine ad altre questioni che i magistrati hanno voluto esprimere.
Ora, detto che il contratto in questione, è già firmato e in applicazione nei Ministeri nei suoi contenuti economici , la Corte ha voluto esprimere la “delusione” sul fatto che gli incrementi contrattuali siano stati ripartiti a tutti i dipendenti, disattendendo i principi del merito che la lg. 150/09 (legge Brunetta) ha introdotto e che , non senza fatica, siamo riusciti a scardinare in sede di contrattazione.
Tutto ciò nulla ha a che vedere con il contratto Scuola Università Ricerca Afam, ancora presso la Corte che non potrà che registrare anche in esso, la compatibilità economica, consentendo ad ARAN ed OO.SS. la firma definitiva sul testo ed alle amministrazioni probabilmente già dal mese di maggio di adeguare le “buste paga”.
Nulla di nuovo, quindi se non l’ennesima conferma della pessima abitudine che si ha spesso, di utilizzare talvolta il proprio ruolo e qualsiasi argomento per fini che appaiono più politici che altro. Intendiamoci, nel Paese che ha inventato la professione dell'”opinionista” (inimmaginabile essere pagati per esprimere la propria opinione!), figuriamoci se gli esimi magistrati della Corte non possano lasciare libero sfogo ai loro pareri, l’importante è fare il discrimine tra quello che devono e quello che possono fare… devono approvare il contratto in ordine alla compatibilità economica con la spesa pubblica, possono esprimere opinioni su questioni di contorno.
Per le funzioni centrali lo hanno fatto, per il nostro contratto lo faranno a breve… Tutto il resto è aria fritta!
Una considerazione però sul “merito” va fatta!
Non ci siamo mai sottratti dal voler stabilire equi sistemi valutativi che premino le lavoratrici ed i lavoratori meritevoli ma insistiamo nell’affermare che questo vada fatto con risorse aggiuntive e dedicate non con gli 85 euro medi lordi stanziati per i contratti pubblici dopo 10 anni di oblio o con i soldi del salario accessorio degli altri. “Sono stati disattesi i contenuti della legge Brunetta” afferma qualche magistrato della Corte, Bene! E’ la conferma che il nostro impegno a tutela di tutti i lavoratori è stato ben profuso e darà presto i suoi frutti!
La Segreteria Nazionale