sabato 11 Gennaio 2025

Incontro al MUR – 10 gennaio 2025 – Un inizio anno in medias res

PRECARIATO NEGLI EPR – UNIVERSITÀ – ISTITUZIONI AFAM
Rivendicare stabilizzazione e sicurezza significa rivendicare valorizzazione e futuro

Ieri 10 gennaio 2025, alla presenza del Segretario Generale Gagliarducci e del Direttore Generale Fidora, si è svolto al MUR il primo annunciato tavolo tecnico per discutere dell’impatto del disegno di legge n. 1240/2024 in tema di “valorizzazione e promozione della ricerca” sui nostri settori e per avviare un’analisi sul fenomeno del precariato in tutti gli Enti di nostra afferenza.

Reduci della recente approvazione della tanto “laconica” quanto “asciutta” manovra di bilancio, abbiamo sostenuto con determinazione risolutiva il confronto su quella che riteniamo essere una delle più importanti piaghe sociali di questo Paese, il lavoro precario.

Una realtà questa, che affligge in tutti gli Enti dei nostri Settori tanto il personale ricercatore quanto quello tecnico amministrativo, per la cui risoluzione abbiamo portato avanti numerose rivendicazioni di stabilizzazione. Da ultime, la mobilitazione dei precari del CNR e, proprio in chiusura d’anno, quella presso l’Università di Cosenza.

Sul fronte Università non abbiamo quindi perso l’occasione per ribadire il nostro dissenso sulle modalità concepite dalla Ministra per tratteggiare un “percorso che garantisca certezza, ma soprattutto delimitazione temporale”, dal momento che con il d.d.l. n. 1240/2024 la “fase precaria” nella ricerca viene portata a ben dodici anni, con l’introduzione di una moltitudine di figure che riteniamo assolutamente inadeguate al nobile, quanto essenziale scopo.

Quanto agli Enti Pubblici di Ricerca, abbiamo apprezzato che la Ministra abbia dato seguito alla nostra richiesta di mappatura numerica del fenomeno del precariato, onde comprenderne a pieno la reale e tragica dimensione. Rimanendo in attesa di conoscerne il risultato, riteniamo indifferibili dei piani di stabilizzazione rapidi e soprattutto dei finanziamenti strutturali. È necessario restituire dignità al lavoro nella ricerca garantendo migliori condizioni di impiego e maggiori opportunità di crescita.

Per quanto riguarda l’impatto che avrebbe il disegno di legge in parola sul personale delle Istituzioni AFAM, non abbiamo mancato di evidenziare che l’introduzione di ultronee figure precarie, si innesta in un sistema già fortemente precarizzato e gravemente sotto finanziato. Abbiamo infatti ricordato che in questo settore il 25% della docenza strutturale è precaria e, con la riduzione al 75% delle facoltà assunzionali prevista in legge di bilancio, in aggiunta al limite di durata triennale dei contratti in organico e di collaborazione per modulo di docenza oggi esistente, l’impatto risulterebbe piuttosto deflagrante.

Ci aspettiamo nei prossimi giorni una ulteriore convocazione da parte del Ministero, che ci consenta di affrontare il fenomeno del precariato con uno sguardo di più ampia veduta; che non guardi quindi soltanto al fondamentale settore della ricerca per il quale, sottolineiamo, continueremo a mobilitarci e a portare avanti le nostre rivendicazioni, ma che volga l’attenzione anche su tutto il personale tecnico-amministrativo degli EPR, delle Università e dell’AFAM.

Chiediamo stabilità del lavoro per garantire la certezza di un Futuro e la valorizzazione del personale per assicurare alle Lavoratrici e ai Lavoratori dignità e opportunità di crescita!

Vi terremo come sempre aggiornati sugli sviluppi.

#COSTRUIAMOINSIEMEILNOSTROFUTURO! RSU2025

La Segreteria Nazionale

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