Proseguono i lavori tra l’Agenzia e le OO.SS. sul rinnovo contrattuale 2019-2021.
La riunione odierna, seppure ancora interlocutoria, non per questo è risultata meno importante in quanto ha consentito alle OO.SS. di rappresentare le proprie posizioni di fondo sul tema dell’ordinamento professionale. L’Aran non ha ancora consegnato una propria definita proposta (lo farà in previsione della prossima riunione fissata per il 10 ottobre) ma in particolare attraverso gli interventi del suo Presidente ha definito i propri obiettivi e parametri di riferimento.
Le posizioni dell’Aran
L’Aran intende procedere con la massima speditezza possibile riconfermando le proprie posizioni:
- Le risorse utilizzabili sono quelle già definite (aumento dello 0,55% monte salario e 0,22% salario accessorio);
- Il nuovo CCNL deve rispondere alla previsione di legge per la creazione di 4 aree di inquadramento;
- Ad ogni meccanismo di valutazione dovrà corrisponde l’indicazione di criteri di valutazione, rispettosi della normativa, e che rinviino a successive gestioni e regolamentazioni in ambito di Ente;
- Il modello 171/1991 è stato un modello valido ma oggi si sente l’esigenza di una sua rivisitazione e semplificazione;
- La tematica di cui all’art. 58 CCNL 98/2001 va affrontata nell’ambito del confronto sul personale R/T e distintamente dalle norme sul lavoro agile.
La posizione della UIL
- La UIL-RUA è pronta a confrontarsi senza pregiudizi sulle linee sin qui indicate dall’ARAN in particolare per quanto riguarda l’area IV-VIII (tecnici-amministrativi);
- L’obiettivo non può essere solo quello dell’“armonizzazione” tra funzioni tecniche e funzioni amministrative ma deve soprattutto essere il superamento di meccanismi e strumenti in essere che non riescono a rispondere pienamente alla valorizzazione professionale dei lavoratori degli EPR, soprattutto in considerazione che le risorse per finanziare tale valorizzazione dei T/A sono ormai sature;
- La UIL-RUA non è pregiudizialmente contraria alla creazione di una nuova area delle cosiddette EQ (che il nostro sindacato intende soprattutto come “professionisti in azienda” ovvero figure utili al funzionamento complessivo delle istituzioni di ricerca) ma sottolinea che i relativi meccanismi regolatori (inquadramento, retribuzioni, carriere etc.) saranno utili e praticabili solo nella misura in cui essi sapranno garantire la possibilità di osmosi con le figure funzionariali già in attività, e di stabilire precisi intrecci e distinzioni con la figura dei tecnologi, senza penalizzare quest’ultimi;
- Per quanto riguarda ricercatori e tecnologi (liv. I – III) il problema non è tanto quello di ipotizzare uno “stravolgimento” dell’attuale impianto quanto, piuttosto, garantire la esigibilità di meccanismi che si sono rivelati insufficienti a garantire la progressione verticale di ricercatori e tecnologi troppo addensati ai livelli bassi del sistema classificatorio;
- In buona sostanza per la UILRUA o si rifinanziano meccanismi di cui all’art. 15 oppure si individuano meccanismi nuovi e più agili (anche di valutazione-selezione e di valorizzazione dell’attività svolta), e soprattutto sostenibili nel tempo che sappiano veramente rispondere all’esigenza di crescita retributiva e professionale dei nostri ricercatori e tecnologi;
- Per quanto riguarda il tema importante del restyling e rilancio dell’art. 58 CCNL 98/01 la UIL-RUA dichiara la sua disponibilità al rafforzamento e chiarimento (per evitare soprattutto discrezionali e restrittive interpretazioni da parte delle Amministrazioni) ma è anche d’accordo a tenere distinta tale problematica da quella della disciplina del “lavoro agile” e dello “smart working”.
La Segreteria Nazionale