Il pressing del sindacato ha portato il dovuto risultato
Nella bozza della Legge di Bilancio 2024, l’articolo 61 istituisce nello stato di previsione del MEF un fondo con una dotazione finanziaria di 35,32 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024, destinando tali risorse:
- quanto a 14,52 milioni di euro per la promozione dello sviluppo professionale di ricercatori e tecnologi di ruolo di terzo livello in servizio alla data di entrata in vigore della legge;
- per i restanti 20,80 milioni di euro sono finalizzati alla valorizzazione del personale tecnico/amministrativo in ragione delle specifiche attività svolte nonché del raggiungimento di più elevati obiettivi nell’ambito della Ricerca Pubblica.
Tali risorse sono da ripartire – mediante un DPCM da adottare entro 90 giorni dall’approvazione della Legge di Bilancio – in favore del personale in servizio presso ISTAT, ISPRA, ISS, ENEA, INAPP, ISIN, LAMMA, INAIL (ex ISPESL), ASI e CREA, tutti Enti di ricerca non vigilati dal Ministero dell’università e della ricerca.
Si tratta di un importante risultato dell’impegno della UIL e siccome “la vittoria ha moltissimi padri mentre la sconfitta è orfana” numerosi sono coloro che se ne attribuiscono il merito.
Questo risultato, già auto-consistente in sé, unitamente ad una ritrovata disponibilità dell’ARAN a discutere di mutamento ordinamentale prendendo (ora) in considerazione (almeno in parte) le proposte della UIL, apre la possibilità ad una fase negoziale che auspichiamo sia capace di superare l’impasse per la quale è giunto il nostro NO e generare un testo condiviso e adeguato.
Come abbiamo già detto in precedenza, il nostro lavoro non si ferma qui, continueremo a portare avanti le nostre idee, proposte e osservazioni, confortati da ciò che concretamente avviene con il nostro impegno.
La Segreteria Nazionale