Il 27 febbraio, si è tenuto un incontro tra le OO.SS. e l’Amministrazione sul tema “Coronavirus”.
L’Ente recependo il DL del 23 febbraio e il successivo DPCM del 25 febbraio, ha esteso le procedure straordinarie precedentemente assunte, in materia di Coronavirus, alle nuove Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Liguria) che rientrano nella cosiddetta “zona rossa” e limitrofe a tutto il personale del Cnr: personale che risiede e lavora in tali zone, ovvero che lavora ma non risiede nella zona rossa, ovvero che risiede nelle zona rossa ma lavora in altre regioni.
Le OO.SS. hanno chiesto con forza di dare seguito a quanto previsto dall’art. 2 del DPCM del 25 febbraio 2020, ripreso per altro, nella direttiva della FP 1/2020 del 25 febbraio, in particolare del punto 3 “modalità di svolgimento della prestazione lavorativa” Le amministrazioni nell’esercizio dei poteri datoriali privilegiano modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, favorendo tra i destinatari delle misure i lavoratori e le lavoratrici portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, che non rientrano nelle Regioni indicate dal DPCM.
Tale modalità, a nostro avviso, va estesa a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
L’Amministrazione ha, invece, limitato l’estensione dell’applicazione del suddetto art. 3 (con l’attivazione del lavoro a domicilio) esclusivamente al personale che presenti una certificazione rilasciata da:
• autorità sanitarie competenti (ad esempio ASL) – Sindaco;
• medico del lavoro, su possibile richiesta del lavoratore di ricorrere a visita straordinaria.
Per le assenze certificate, invece, da parte del medico di base, saranno considerate come “malattia”.
Il CNR non ha assolutamente recepito lo spirito della direttiva della Ministro Dadone, ossia di attivare nuove forme di organizzazione del lavoro al fine di porre in essere tutte le possibili “misure di contenimento al fine di prevenire la diffusione del virus anche al di fuori dai casi” già previsti da provvedimenti restrittivi adottati dal Governo.
Relativamente agli eventi, convegni ecc., che in questo periodo sono stati e saranno annullati, i dipendenti potranno ottenere il rimborso delle spese di missione sostenute con modalità che saranno indicate in una nota che verrà, a breve, diffusa da parte del CNR.
Relativamente all’imminente scadenza, del 29 febbraio p.v., della Polizza Sanitaria, le OO.SS. hanno evidenziato lo stato di disagio manifestato dal personale dipendente e dal personale in quiescenza per la scarsa informazione resa dall’Ente. Hanno, quindi, sollecitato una rapida informativa sulla tempistica per la prosecuzione del servizio.
L’Amministrazione, considerato il diniego da parte di UniSalute di un’ulteriore proroga, per consentire la piena continuità del servizio ai dipendenti e al personale in quiescenza, ha attivato, come previsto dal codice dei contratti, una procedura d’urgenza, chiedendo all’operatore aggiudicatario della gara di iniziare l’erogazione del servizio fin dal 1 marzo 2020, consentendo, pertanto, di assicurare il servizio senza soluzione di continuità: in merito a ciò, l’Amministrazione ha informato le OO.SS. dell’imminente diffusione di una circolare informativa.
FLC CGIL Rosa Ruscitti |
FIR CISL Francesca Pagani |
Federazione UIL SCUOLA RUA “Ricerca Università Afam” Coordinamento Nazionale CNR Mario Ammendola |