Inaspettata nei tempi e nei modi la diffusione da parte dell’Amministrazione a tutto il personale del rilascio di un “specifica procedura informatica per il monitoraggio delle attività svolte”, all’interno della scrivania digitale.
Infatti, nel mentre eravamo in attesa della diramazione del “Protocollo per la prevenzione e sicurezza del personale dipendente del CNR in relazione all’emergenza sanitaria da Covid 19”, appena “faticosamente” firmato, l’Amministrazione come un fulmine a ciel sereno ha diffuso indicazioni di tutt’altra natura, con una modalità assolutamente irrispettosa del ruolo delle OO.SS. (ancora una volta non preventivamente informate), e che francamente denotano una scarsa conoscenza della complessità e peculiarità Rete Scientifica dell’Ente.
Ritorneremo sull’ argomento molto delicato e complesso, anche sulla base del recepimento concreto delle difficoltà e dei forti malcontenti che una operazione siffatta sta facendo registrare tra le lavoratrici e i lavoratori nelle singole strutture.
Nel diramare la comunicazione l’Amministrazione, ha ribadito l’estensione del lavoro agile fino alla data del 31 luglio 2020, fatti salvi ulteriori provvedimenti governativi modificativi della predetta scadenza dell’emergenza, e ha richiamato le circolari n. 2 e la direttiva n. 3 della Ministra della Funzione Pubblica: ne siamo assolutamente convinti anche noi.
Sbaglia, invece, l’Amministrazione nel non aver messo in atto una “procedura” semplificata ed “agile” per dare seguito a quanto richiesto, peraltro non perentorio, sempre dalla Funzione Pubblica. Relativamente al monitoraggio delle attività, svolte in regime di “lavoro agile emergenziale” (avviato gioco forza senza un disciplinare concordato con le OO.SS. ai sensi della normativa vigente), si sarebbe potuto (e questo chiederemo con forza che venga fatto) trovare una soluzione adeguata.
Una soluzione che possa meglio evidenziare vantaggi, svantaggi, difficoltà, suggerimenti e indicazioni da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, vero motore dell’Ente e della Ricerca che viene svolta dalla Rete Scientifica, anche nell’ottica di prevedere, per il futuro, post Covid 19, modalità di SW a regime meglio codificate.
Più volte abbiamo sostenuto che tale procedura di raccolta di informazioni circa le attività svolte dal personale in smart-working, NON DEBBA ESSERE CONSIDERATO UNA VALUTAZIONE.
In ogni caso non si può prescindere da una condivisione con chi tutti i giorni si confronta con i problemi concreti della organizzazione del lavoro, ovvero le OO.SS.
Così facendo non solo si mortificano i Ricercatori, i Tecnologi, i Tecnici e gli Amministrativi di questo Ente, ma si finirà anche per far emergere una “fotografia” non corrispondente alla reale organizzazione del lavoro, non tenendo conto della marcata specificità delle attività di un Ente di Ricerca complesso ed articolato come il CNR.
Reputiamo che la metodologia proposta non solo non riuscirà a fornire quelle indicazioni utili e necessarie per una futura ed estesa applicazione dello smart-working, così come suggerito nelle determinazioni/indicazioni della stessa Funzione Pubblica, ma a nostro avviso rischierà di dividere il personale, ancor più di quanto non lo stia facendo l’emergenza epidemiologica in corso.
Non possiamo permetterci, in questa delicata fase di riavvio graduale delle attività, di mettere in forte difficoltà gli stessi livelli di responsabilità dirigenziale, (Direttori, Dirigenti e Responsabili) creando presupposti (fossero anche solo semplici paure) per operazioni di “valutazione” penalizzanti per il personale: ne verrebbe penalizzata la stessa immagine esterna dell’Ente.
Chiediamo un incontro urgente al fine di poter avviare un costruttivo confronto per addivenire ad un CCNI sullo SW e nelle more chiediamo con forza il ritiro immediato del provvedimento a firma del DG dell’8 maggio u.s.
FLC CGIL
Rosa Ruscitti |
FIR CISL
Alessandro Anzini |
Federazione UIL SCUOLA RUA “Ricerca Università Afam” Coordinamento Nazionale CNR Mario Ammendola |