Le OO.SS. hanno più volte segnalato al C.R.A. la necessità di coinvolgere la comunità scientifica “tutta”, ed “in tutte” le fasi delle scelte strategiche dell’ENTE.
Infatti, questo è il gruppo che si ritiene “adeguato” ad elaborare il piano triennale di attività al posto del Consiglio dei Dipartimenti.
Ma quel che ci lascia soprattutto perplessi è il metodo: sembra infatti la costituzione unilateralmente determinata – senza alcuna selezione né possibilità alcuna di candidarsi a partecipare – dell’ennesimo gruppo “riservato”, con scelta soggettiva dei singoli partecipanti da parte di pochissimi “illuminati” (tra cui certamente il DG ed il Direttore Scientifico).
Ovviamente, i criteri della scelta unilaterale non ci sono stati resi noti: certo non hanno tenuto conto delle norme europee in materia di pari opportunità (rapporto uomini-donne 3 a 1!), né della rappresentanza geografica nord-sud, nè delle aree tematiche.
Inoltre, qualche Direttore di Centro è stato inserito, ma nessun Direttore delle Unità (che pure hanno autonomia scientifica) c’è rientrato!
Quindi dopo anni di “rodaggio”, nel momento in cui si attendeva un VERO piano triennale scientifico con una strategia concreta di ricerca per i prossimi anni, la comunità scientifica si sente per l’ennesima volta esclusa dalle decisioni.
E poco correggerebbe perfino la buona volontà dei colleghi “scelti” che ritenessero di interpellare in qualche modo gli esclusi (sempre che poi ritengano sensate le osservazioni ricevute……), o cercassero di condividere l’attività del gruppo divulgando i contenuti degli incontri. Ma ricordiamo amaramente che al Consiglio dei Dipartimenti fu espressamente impedito ai rappresentanti eletti di divulgare resoconti delle riunioni.
Certamente ogni ricercatore in questo gruppo rappresenta sè stesso, in quanto nessuno gli ha dato mandato di rappresentare altro.
Eppure, già chiedere a ciascuna struttura di consultare la propria comunità scientifica per individuare un ricercatore da far partecipare al gruppo avrebbe incontrato maggiormente la sensibilità dei Ricercatori e Tecnologi: infatti essere chiamati a contribuire su documenti già definiti comporta una possibilità solo marginale di migliorare/integrare documenti – peraltro ponendo il dubbio se collaborare o no in quanto c’è il rischio di validare una procedura discutibile, e di far affermare che la “base” è stata consultata.
Dunque, a nostro avviso, gli esclusi in prima battuta lo saranno anche in seconda.
E il cerchio è ancora chiuso in continuità con una gestione che definire fallimentare è poco.
In attesa dell’annunciato “nuovo corso”, e nella rinnovata condanna del metodo che reitera una gestione assolutamente inaccettabile, rivolgiamo al Gruppo la richiesta di farsi carico delle esigenze di partecipazione dell’intera comunità scientifica, invitandolo a sottrarsi a mere logiche di bottega e ad operare affinchè nonostante tutto si possa predisporre un Piano di attività che sia di prospettiva e di sviluppo non per le carriere personali, ma per una ricaduta sul mondo scientifico e sul sistema produttivo.