Roma, 24 giugno 2016
E’ stato pubblicato l’ordine di servizio relativo all’Organizzazione del Centro Politiche e bioeconomia (n.2 del 16-06-2016).
Come preannunciato, disegna l’involucro generale del Centro e individua i suoi settori organizzativi. In attesa dell’incontro con il Direttore di Centro previsto per il 6 luglio prossimo si propongono alcune osservazioni.
Il primo aspetto che la UIL RUA intende evidenziare riguarda la perseverante disattenzione nei riguardi dell’attività di ricerca e supporto istituzionale del Centro.
E’ un anno e mezzo che l’ex-INEA prima e il Centro politiche e bioeconomia poi viene fatto oggetto di mera gestione organizzativo finanziaria, mentre il suo core business viene lasciato ad attendere. Si procrastina la definizione di un atto di indirizzo chiaro sulle mille questioni di contenuto e di mission che andrebbero chiarite, rifondate, sviluppate.
Alcuni esempi: quali linee di studio privilegiare in considerazione dello scenario economico internazionale? Come dare maggiore impulso alle pubblicazioni istituzionali? Come rafforzare le attività di supporto alle politiche con un’attività di studio volta a garantire le conoscenze e gli strumenti metodologici necessari per anticipare e accompagnare le soluzioni sul campo?
In ogni struttura pubblica o privata razionale la struttura gestionale a supporto è pensata in funzione dell’attività tecnica e non viceversa.
Al contempo l’ordine di servizio assegna ai servizi amministrativi una cospicua parte del personale: 35 addetti, in buona parte sfilati ai servizi tecnici e della ricerca e quindi senza una immediata competenza nella gestione. In fase di riorganizzazione dell’intero ente c’era sembrato di capire che ne sarebbero bastati una decina!
Il personale di ricerca lamenta di operare fra mille ostacoli e disagi supplendo alle numerose carenze di un’organizzazione non coerente alle loro esigenze e che non migliorerà incrementando la struttura amministrativa del Centro perché le difficoltà nascono dalla mancanza di una strategia gestionale complessiva di tutto il CREA!
Infine, evidenziamo che l’ordine di servizio prefigura un errato utilizzo delle diverse figure professionali, sicuramente incoerente con quanto previsto dal contratto.
Ancora alcuni esempi: che figura è il referente del Direttore sotto il profilo contrattuale? In una struttura pubblica i soggetti a cui viene affidato un qualunque tipo di incarico lo svolgono perché previsto e riconosciuto nell’organizzazione interna; una delle loro funzioni può anche essere quella di rapportarsi al Direttore, ma non ne può essere l’obiettivo principale.
Perché i servizi tecnici e scientifici della sede di Roma sono stati sguarniti quasi completamente dei collaboratori di amministrazione? Le figure professionali che svolgono funzioni di protocollazione, archiviazione, contatti con operatori esterni, collegamento con l’ufficio del personale e con gli altri servizi dell’amministrazione sono solo quattro a fronte di 84 addetti tecnici fra ricercatori, tecnologi e CTER. Si intende forse iniziare ad usare in maniera impropria i CTER e con loro anche i ricercatori e tecnologi che dovranno svolgere compiti che non gli sono propri? Perché cancellare una buona prassi gestionale? Compiti e mansioni devono essere ricondotti ai singoli profili professionali come da DPR 171/91.
La UILRUA chiede alla Direzione del Centro di tenere conto di quanto evidenziato e di individuare soluzioni operative per le questioni presentate che potranno essere discusse durante la riunione prevista.
UIL RUA CREA
Mario Finoia