Con la pubblicazione dei decreti Madia e la definizione dei criteri per la stabilizzazione sta emergendo il fenomeno precariato in tutta la sua portata, anche se i parametri di legge non consentono di considerare altre decine di precari che pure operano o hanno operato per anni presso le strutture, ma attualmente non hanno i requisiti.
Nella riunione al CREA tenuta il 23 Giugno alla presenza del Presidente è stato infatti aggiornato il quadro del precariato presente nell’Ente: sarebbero 755 unità di personale che a vario titolo, ad oggi, rientrano tra coloro che hanno i requisiti di cui al c.1 (458) e c.2 (155) dell’Art.20 della L. Madia, a cui si aggiungono i 142 operai a td. Rappresentano il 30% della forza lavoro dell’Ente!
L’Ente ha dichiarato che la ricognizione è stata realizzata mediante il riscontro con il sistema INAZ paghe del sistema informativo dell’Ente e sono stati inseriti fra gli aventi diritto tutti coloro che hanno beneficiato di un contratto a partire dal 20/8/2015.
Il costo totale massimo stimato per la stabilizzazione complessiva delle suddette 755 unità di personale è circa 58 mlm.€. Tale cifra è frutto dell’interpretazione della norma che prevede il costo medio del livello apicale di ciascun profilo, includendo quindi anche la sostenibilità futura, ovvero i passaggi di fascia e gli incrementi contrattuali.
In realtà il costo effettivo è di circa 40 mln.€, ma il Presidente Parlato ha espresso qualche dubbio sul fatto che i Revisori dei Conti accetteranno quest’ultima previsione di costo in quanto dovranno dichiarare che la scelta operata “garantirà l’equilibro economico strutturale dell’ente nel decennio successivo”.
Attualmente le risorse CREA ritenute dai vertici utilizzabili per le stabilizzazioni sono all’incirca 10 – 12 mln.€ per il triennio 2018-2020. Tale previsione è stata realizzata tenendo conto dell’entità di risorse degli ultimi tre bilanci:
134 mln.€ per il 2014 165 mln.€ per il 2015 151 mln.€ per il 2016
In considerazione dell’alta aleatorietà delle entrate si è ritenuto di non poter mettere a disposizione importi più alti senza mettere a rischio la stabilità del bilancio.
Con il suddetto quadro, i vertici dell’Ente hanno proposto alle OOSS di chiedere un incontro con il Ministro Martina per puntualizzare tutta la situazione e chiedere le risorse integrative necessarie. In pratica si ritiene necessario un incremento di 20 mln.€ del Fondo ordinario per poter stabilizzare tutti gli aventi diritto in un triennio.
L’attuale entità del Fondo ordinario è pari a 99 mln.€ che non consentono di coprire tutte le spese obbligatorie, ma il MIPAAF ha provveduto di recente ad integrarlo con un altro capitolo di bilancio fino ad arrivare ai 101 mln € necessari.
Il Presidente ha comunicato che è intenzione dell’ente mantenere comunque un reclutamento esterno, anche se minimo, che consenta di assumere almeno 2 giovani ricercatori per Centro (24 ricercatori/tecnologi). Quindi il budget eventualmente disponibile dopo le interlocuzioni con il MIPAAF, potrebbe essere suddiviso tra un 25% per il reclutamento ordinario e 75% per le stabilizzazioni.
A parere di questo sindacato tale indirizzo, seppur condiviso in termini generali, non può che essere ipotizzabile per un sistema a regime, dopo aver risolto le problematiche del precariato.
Per gli Operai a td i vertici intendono avviare una interlocuzione con la Funzione Pubblica per stabilire come sarà possibile estendere anche a tale personale il diritto alla stabilizzazione. Riteniamo che la formulazione sarà ripresa dalla precedente tornata 2007, in cui furono previste un numero totale di giornate lavorate negli ultimi 8 anni atte a coprire il corrispettivo di tre annualità.
Questa OS ha fatto presente ai vertici la necessità di monitorare le nuove procedure concorsuali per TD che alcuni Centri stanno impostando. A questo proposito il CREA si è impegnato ad emanare una nuova circolare su rinnovi e proroghe in linea con le ultime disposizioni della L. Madia.
La UIL ha inoltre:
– ricordato al Presidente che in fase di stesura del Piano del fabbisogno del personale da inserire all’interno del Piano triennale della ricerca dell’ente venga dichiarata nelle premesse la necessità di assumere tutti i precari. In mancanza di questa dichiarazione il personale precario potrebbe non essere considerato personale necessario.
– invitato i vertici a sollecitare insieme ai sindacati il Governo affinchè si rendano disponibili per la Ricerca le risorse necessarie per tutto il comparto atte sia a garantire la stabilizzazione che il rinnovo del CCNL. La legge Madia infatti non è stata altro che un primo passo.
– rappresentato che i processi di riorganizzazione della rete scientifica come dell’amministrazione creano problemi anche in fase di acquisizione di nuovi progetti, oltre al fatto che rendono complicato anche ai nuovi assunti di integrarsi ed esprimersi al meglio.
– sottolineato che con la stabilizzazione il CREA potrebbe avere un abbattimento del 15% dei costi sia per le risorse in più necessarie al mantenimento dei contratti precari sia per le pratiche burocratiche che gravano sull’Amministrazione nelle varie fasi di rinnovi progetti.
Sarete informati circa la data della riunione sull’argomento che dovrebbe presumibilmente realizzarsi al MIpaaf. Si allega nota CREA relativa alla ricognizione del personale precario presso tutte le strutture.
UIL RUA CREA
Mario FINOIA