L’immagine del titolo è la schermata che gli utenti stanno ricevendo in risposta al tentativo di caricare i propri documenti all’interno della procedura Demetra all’atto dell’inserimento della domanda per le procedure concorsuali. Non è responsabilità imputabile ai colleghi tecnici, che si stanno semmai prodigando per risolvere la situazione, ma è la misura della cattiva gestione di un Ente di 2.000 dipendenti, gestione che ha scelto una procedura non testata per questo tipo di lavoro e soprattutto non idonea per la quantità di attestati e titoli in possesso di una comunità scientifica di qualità.
Sarebbe bastato fare una previsione della mole di lavoro a cui i server devono essere sottoposti, sarebbe bastato – e basterebbe ancora – spostare di qualche giorno il termine ultimo per la presentazione delle domande. Sarebbe soprattutto bastato un confronto con le parti sociali in ognuno dei momenti in cui è previsto dalle norme – al momento ne abbiamo contati quattro.
Non comprendiamo la scelta di una Amministrazione che non ha inteso condividere atti, a nostro avviso improponibili, quantomeno dal punto di vista sindacale.
L’autoreferenzialità dell’Ente deriva, a nostro avviso, dalla presuntuosa convinzione di non aver bisogno di confronti: un errore, questo, che rischia di scaricarsi sui lavoratori e sulle lavoratrici.
Il Direttore Generale avrebbe candidamente dichiarato, così ci viene riferito da fonti affidabili, che in caso di revoca chi ha proceduto alla stesura dei bandi non sarebbe stato in grado di riproporre la stessa procedura in tempi brevi. Dichiarazione che ci lascia sconcertati. Ancora una volta assistiamo allo snaturamento di un atto propositivo e positivo, trasformato in un atto ostile nei confronti di tutta la comunità scientifica interessata. Procedura di progressione peraltro fortemente voluta dal CdA, che l’ha finanziata con risorse aggiuntive nell’interesse di tutto il personale interessato.
Ribadiamo tutto il nostro sconcerto nel constatare quanto la gestione amministrativa della procedura di progressione, ma non solo, appaia scollegata dal resto dell’Ente.
Invitiamo ancora i colleghi a riprovare ad inserire i propri dati nella procedura del sistema DEMETRA, magari provando ad operare nelle ore notturne quando il traffico sui server è meno intenso, proprio per non vanificare un procedimento molto atteso.
Tuttavia come UIL continueremo ad insistere quantomeno per una proroga dei termini, nella speranza che questa ulteriore difficoltà da noi evidenziata possa convincere il CREA a dotarsi di un diverso e più efficace assetto istituzionale e operativo, di cui i lavoratori e le lavoratrici sentono sempre più il bisogno, e che come Sindacato riteniamo ormai non più rinviabile.
Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Il Segretario C R E A
Mario Finoia