La riunione tecnica del 23 novembre u.s. ha registrato l’ennesimo rinvio evidenziando la presenza, al tavolo di trattativa , di due anime, una (noi) attenta ad utilizzare questo momento “epocale” anche come strumento di equità interno, l’altra esageratamente preoccupata delle turbative che l’ingresso dell’ENEA nel comparto ricerca, possa creare se raggiunto con “vantaggi” per il personale dell’Agenzia, diversi rispetto a quelli ottenuti dai dipendenti di altri Enti.
Dopo una mattinata, incredibilmente, passata a discutere su come doveva essere eletto il presidente del CPO, nel pomeriggio si è passati all’esame dell’ennesimo inquadramento proposto dall’amministrazione che registrava il “sotto inquadramento” di tutto il personale amministrativo.
Per fare un esempio tra due collaboratori, uno tecnico e l’altro amministrativo attualmente entrambi all’8° livello, che percepiscono la stessa retribuzione, per il primo era previsto l’inquadramento al livello IV.1 (circa 33.000 euro anno comprensivi dell’indennità di ente),per il secondo, la collocazione al livello V.I (circa 28.000 euro/anno comprensivi dell’indennità di ente più assegno “ad personam”).
Abbiamo rifiutato la discriminazione ed allora la discussione al tavolo, in attesa delle nuove elaborazioni dell’ufficio del personale, si è spostata sull’opportunità di mettere ad esaurimento l’attuale profilo di oltre 500 dipendenti che non sarebbero propriamente inquadrati nel “comparto ricerca” ma conserverebbero l’attuale trattamento, creando a nostro avviso un “mostro giuridico” di difficile approvazione ministeriale.
I profili in questione sarebbero quelli di ricercatore e tecnologo (per il personale il cui accesso sia avvenuto in deroga al titolo di studio), di collaboratore tecnico o amministrativo (privi di diploma di medie superiori) e tutti i collaboratori amministrativi di livello 8°, 8.I e 8.II (per i quali non esiste corrispondenza nell’ordinamento in arrivo).
Il tutto in attesa di una norma transitoria, che se approvata, consentirebbe la successiva collocazione solo degli ultimi.
Non ci piace affatto lo schema ma abbiamo preferito non continuare una discussione su un argomento che tra malintesi e pregiudizi ha già fatto danni e rubato tempo alla trattativa.
Nel testo propostoci dall’amministrazione era presente la norma richiesta per il passaggio dei “funzionari” con laurea magistrale al livello III (Ricercatore o Tecnologo) ma erano ancora assenti le altre norme transitorie e di primo inquadramento che abbiamo richiesto reiteratamente (comunicati del 4 e 11 novembre 2010, in particolare:
Inquadramento al livello II EPR dei ricercatori con almeno 9 anni di servizio (giudizio di idoneità)
Riconoscimento ai fini dell’inquadramento e della collocazione nelle fasce stipendiali dell’anzianità maturata con contratto a T.D., assegno di ricerca e dell’anzianità esterna .
Inquadramento al livello I EPR per ricercatori con 25 anni di anzianità comprensivi di anzianità riconosciuta al momento dell’assunzione. (giudizio di idoneità)
Non tutti hanno condiviso le proposte, in particolare con riferimento ai “giovani” c’è chi preferirebbe un riconoscimento di “fascia” piuttosto che di livello.
Anche relativamente alla parte economica abbiamo reiterato le richieste di ripartizione dell’accessorio, alcune comuni al tavolo, altre no ma su questo torneremo in seguito.
E’ passato ancora tempo, l’Amministrazione lascia discutere il tavolo e raramente prende una decisione, quando lo fa, riteniamo che sbagli le priorità e si lasci condizionare dai pregiudizi e dalle false certezze di alcuni componenti della delegazione.
Ci rivedremo giovedì, ma l’impressione è che questa non sia la strada per andare in paradiso, ma di certo non condivideremo che qualche centinaio di colleghi sia inviato all’inferno.
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Marcello Iacovelli