“BOCCIATA, ne usciamo con le ossa rotte e le tasche MOLTO più vuote”… questo uno dei pareri pervenuti, che abbiamo richiesto a tutti gli iscritti sulla pre intesa (da accogliere o rifiutare il 12 febbraio p.v.) e che abbiamo registrato.
Un’opinione e un disagio che si comprendono e che sono condivisi da altri colleghi, su una pre intesa che rischia di scontentare tutti ma sulla quale riteniamo doveroso precisare alcuni vantaggi e le molte difficoltà che abbiamo incontrato sulla parte integrativo vero e proprio e poi sulla questione trasporti.
Tanto per contestualizzare ricordiamo che il nostro contratto collettivo è stato rinnovato nel 2018, dopo 10 anni di blocco economico ed ha portato un aumento di 85 euro medi/mese decurtati fino al 50% dall’ENEA per molte colleghe e colleghi ai quali ha inopinatamente sottratto l’assegno ad-personam in godimento.. (vicenda ancora in giudicato presso il tribunale del lavoro di Civitavecchia).
La recente pre intesa garantirebbe tra l’altro, qualora firmata ed approvata :
LIVELLI IV –VIII
Premio una tantum a tutti del valore minimo di 2300 euro circa
Incremento dell’indennità di Ente del valore medio di 30 euro/mese dal 2017 a tutti
Attivazione delle progressioni nei livelli che consentiranno 1 passaggio su 3 rispetto agli aventi diritto
Attivazione dei passaggi nei gradoni economici per i livelli apicali dei profili 1 su 2
Attivazione IVP livello IV valore circa 150 euro/mese al 5% del personale nel livello/profilo
LIVELLI I –III
IOS una tantum del valore minimo di 2300 euro circa.
Incremento dell’IOS mensile del valore di circa 40 euro progressivi dal 2016.
Incremento indennità di responsabilità (capi progetto,capi laboratorio…) di un punto percentuale rispetto all’attuale.
Incremento indennità professionale dal 7% all’8%.
Decisamente non si tratta di una svolta epocale ma almeno di qualcosa che smuove il sistema in termini di carriera (anche se non per tutti) e porta qualche soldo a tutti. Conserviamo il rammarico di non essere riusciti, almeno fino ad ora, a convincere l’ENEA ad attivare anche le progressioni per i primi tre livelli (ex art. 15) ,come avviene nel CNR ed ISPRA (eccezion fatta per le circa 90 posizioni di cui all’art. 22 lg. Madia, la cui procedura è prevista entro l’anno corrente).
Poi c’è la questione trasporto aziendale sulla quale registriamo ancora confusione su fatti e responsabilità e allora ricordiamo l’accaduto:
Gli ispettori della Ragioneria dello Stato hanno formulato all’ENEA una trentina di “macro osservazioni” su comportamenti ritenuti “anomali” dell’amministrazione, una di queste sentenziava che il trasporto casa– lavoro non potesse essere a carico del bilancio.
L’ENEA ha istituito una commissione presieduta dal vice direttore generale e di cui ha fatto parte il direttore ISER per rispondere alle “pesanti” ed in alcuni casi “assurde” segnalazioni.
La commissione lo ha fatto punto per punto, giustificando i comportamenti dell’ENEA contestati (dalle gare all’occupazione degli spazi fino alla violazione del Dlg. 165/01 sull’attribuzione alla stessa persona del potere esecutivo e di programmazione ecc…) ma, sulla questione trasporto (come su quella dei vice cassieri), ha risposto con un Garibaldino “obbedisco”.
Più volte abbiamo detto e scritto all’Enea che il trasporto andava difeso quale infrastruttura di un Ente che nato con vocazione nucleare ha costruito i propri centri spesso in zone di difficile collegamento, abbiamo insistito sulla necessità di non isolare i nostri centri rendendone difficile l’accesso a studenti, assegnisti, ospiti ecc…. L’ENEA ha ignorato tutte le nostre insistenze, del resto ricordiamo che il direttore ISER co-relatore della risposta (mancata sull’argomento) alla ragioneria dello Stato, sin dal giorno del suo insediamento prima come direttore della Casaccia poi dei Centri, ha profuso il suo impegno per la decimazione del servizio trasporto fino al suo prossimo annientamento.
In virtù di quanto sopra esposto l’ENEA con effetto immediato avrebbe proceduto all’azzeramento delle indennità sostitutive (da anni percepite grazie ad accordi sindacali locali e nazionali) e dal 1 gennaio 2020 del contributo abbonamenti e/o convenzioni oltre che al “fermo pullman” , a meno che non si trovasse un accordo che destinasse allo scopo risorse dei fondi “accessorio” e “benefici sociali”.
Dopo una prima resistenza dei sindacati che ha portato all’interruzione delle trattative nel luglio scorso, si è accettato di trattare purché l’ENEA destinasse proprie risorse ad un piano di emergenza e di collegamento tra centri (finanziabile dal proprio bilancio).
Si è cercato quindi, con molta difficoltà, di dare equilibrio ad un sistema garantendo (talvolta simbolicamente) tutti e limitando le perdite di chi si vedeva più che dimezzati trasporto o indennità.
Con circa 200.000 euro/anno (presi parte dalla produttività e parte dai benefici assistenziali, ma lasciando immutati gli importi destinati a campi estivi, sussidi e polizza sanitaria), abbiamo finanziato un’indennità di disagio destinata prioritariamente a chi vedrà sparire l’indennità trasporto in busta paga (Brindisi, Ispra, Faenza) e poi a chi a chi subirà la cancellazione di tutte le forme di collegamento ad oggi fruite (Santa Teresa, Trisaia, Saluggia). Abbiamo inoltre, previsto un contributo per abbonamenti (annuali) anche a chi non ha avuto nulla sino ad oggi.
A tutti sarà richiesto un contributo di 0.20 cent. al giorno a contributo servizi di collegamento tra centri e di alcune stazioni ferroviarie ma non saranno più trattenuti i 0.36 cent. giornalieri per il pasto.
E’ stato predisposto il piano integrato proposto che ha un costo complessivo di circa 600.000 Euro/anno.
Si è concordato per l’apertura di un tavolo dei servizi entro 30 giorni e l’erogazione del ticket digitale a 7 euro in maniera progressiva a tutti coloro che oggi fruiscono del ticket, compresi telelavorasti e colleghe e colleghi in “lavoro agile”, mentre sulla gara per il futuro servizio di ristorazione (operativo tra un anno) , si partirà con base d’asta a 7 euro, aggiudicando sulla migliore offerta qualitativa , e si recupererà il pasto completo.
Il ricatto dell’ENEA di porre la questione trasporti all’interno dell’integrativo non ci è mai piaciuta e l’ultimo passo indietro sulla data di applicazione dell’integrativo e del blocco trasporti al 1 aprile non rispettando la scadenza dei contratti (come aveva invece garantito la delegazione Enea ) , ci è restata sullo stomaco.
Ciò premesso, a nostro avviso, non firmando si vanificherebbe un anno di trattative fatte di tira e molla e di passi indietro dell’amministrazione da dover sempre recuperare e si andrebbe verso l’attesa del nuovo C.d.A.
In assenza di accordo l’ENEA procederà ugualmente al taglio del trasporto ed indennità sostitutive ma non avremo la contropartita dell’integrativo…
Naturalmente saremmo costretti ad affidarci ai giudici… confrontandoci purtroppo con i tempi della nostra giustizia amministrativa in attesa dei quali di sicuro andremo… a piedi e con le tasche più vuote.
Esisterebbe anche la via della contestazione militante, un’assemblea permanente ed itinerante in sede legale ma la cautela è d’obbligo sull’eventuale riuscita di una tale iniziativa, perché il personale è molto diviso e qualsiasi proposta di solidarietà e di aggregazione in questo momento rischia di essere rispedita al mittente.
Persino il recente presidio presso il MISE da noi convocato, ha contato la presenza di poco più di un centinaio di lavoratori pur a fronte di 1372 firme raccolte per denunciare il criticabile operato del vertice sia sul fronte contrattuale che su quello programmatico.
Non è facile ma il ruolo del sindacato deve essere soprattutto in questo momento, anche quello di favorire il dialogo, mettere tutti insieme a parlare di un progetto, anche se non da tuti condiviso, ci proviamo in tutte le occasioni, anche in questa e, nulla per noi è scontato , forse il 12 dovremo gettare tutto alle ortiche oppure anche questa volta chiuderemo, con l’amaro in bocca, con la sensazione che : “l’unico modo che gli uomini hanno trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle”.
Marcello Iacovelli