L’ENEA ai sensi di quanto previsto dal Decreto citato in oggetto ha deliberato la proposta di nuovo Statuto il 21 dicembre 2016. La riunione del Consiglio di Amministrazione ENEA è stata preceduta da una informativa alle OO.SS. rappresentative il giorno 20 dicembre. Successivamente, come previsto dall’art.4 comma 2, tale proposta è stata inviata all’attenzione del vostro Ministero al fine di esercitare il dovuto “controllo di legittimità e di merito”.
A questo proposito le scriventi OO.SS. evidenziano quanto segue:
• L’informativa fornita alle OO.SS. è stata generica e priva di materiale documentale a supporto. Appare evidente che per un documento fondamentale per il futuro dell’Ente, limitarsi ad una illustrazione verbale e sintetica non ha consentito una condivisione necessaria per un serio e costruttivo contributo di parte sindacale.
• Il decreto citato, varato dal Governo dopo i pareri delle Commissioni parlamentari competenti e del Consiglio di Stato, ha dato un grande rilievo, sin dall’art. 2, ai principi della Carta Europea dei Ricercatori e del loro ruolo partecipativo, essenziale per assicurare la realizzazione degli obiettivi strategici. Al contrario del precedente statuto, approvato dal CdA nel maggio 2016, dove la questione del ruolo attivo dei ricercatori non era nemmeno trattata, il decreto attuale prevede che statuti e regolamenti siano adeguati al ruolo attivo e partecipativo delle competenze professionali. Le scriventi hanno pertanto espresso disaccordo con la proposta presentata del Consiglio Scientifico. In particolare la proposta dell’ENEA si articola su 5 componenti di cui un Presidente, che coincide col Presidente dell’ente stesso, due componenti designati dal CdA, e solo due componenti eletti. Tutto ciò a fronte di 4 dipartimenti fortemente differenziati tra loro per attività e competenze. Inoltre l’OdG del Consiglio Scientifico è fissato dallo stesso Presidente. Al comma 4 lettera G, il decreto esprime testualmente che il Ministero vigilante ha il compito di monitorare “l’efficacia delle forme di partecipazione di ricercatori e tecnologi alle fasi decisionali per la programmazione e attuazione della ricerca.” A nostro parere la proposta dell’ente non garantisce quanto previsto.
• Si evidenzia, inoltre, che non si evince dalla proposta esposta verbalmente alcuna separazione di poteri tra compiti politico-strategici rispetto a compiti gestionali. Il fatto che non vi siano, in proposito, nella legge dell’ENEA 221/2015 riferimenti di differenziazioni di organi di vertice non vuol dire che questo non vada ottemperato ai sensi del DL 165/2001.
• Rispetto all’art. 3, comma 2, lettera b, è assente qualsiasi riferimento al “modello strutturale di organizzazione e le regole fondamentali di funzionamento”; non ultimo, è assente un esplicito richiamo sul punto delicato delle nomine, tematica che dovrebbe avere maggiore attenzione nella trasparenza e nei criteri selettivi. Occorre segnalare, inoltre, che è opinione diffusa, anche nel Paese, che il punto forte dell’ENEA è nella interdisciplinarità delle competenze, pertanto una separazione così netta tra dipartimenti come si sta delineando potrebbe indebolire la capacità operativa dell’ente.
Le scriventi OO.SS oltre ad evidenziare i suddetti rilievi alla proposta di Statuto, ritengono urgente un incontro con codesto Ministero, anche per sottolineare una preoccupazione di larga parte del personale (alimentata anche dalla recente riallocazione di personale percepita come poco trasparente). La positiva uscita dal commissariamento, auspicata da anni, necessita di una più decisa azione di innovazione e partecipazione del personale mirata a sostenere un effettivo rilancio dell’ente e del ruolo strategico che può ricoprire per lo sviluppo del paese.
FLC CGIL Gabriele Giannini |
FIR CISL Alessandro Castellana |
UIL RUA Marcello Iacovelli |