L’ultimo incontro tecnico avuto in INAIL non è stato conclusivo, tant’è che il tavolo si è riconvocato per il 1 marzo prossimo; comunque si allegano per opportuna conoscenza le proposte dell’amministrazione. Per quella data aspettiamo di ricevere anche le risposte sugli anticipi di fascia, a malapena menzionati nell’incontro.
Leggiamo però comunicati di altre sigle che con le interpretazioni date possono a nostro avviso confondere le idee, mescolando concetti ed argomentazioni in maniera – sempre a nostro avviso – preoccupante. Proviamo perciò a fornire anche la nostra versione, sperando di riuscire a chiarire meglio il variegato e intrecciato panorama di adempimenti in attesa di conclusione.
L’incontro riguardava prioritariamente la progressione di carriera di ricercatori e tecnologi; l’amministrazione ha illustrato il documento presentato, risultato di un percorso effettuato seguendo il cosiddetto “combinato disposto” tra norme di legge, procedure di autorizzazione e situazioni ereditate, ahimè, dalla gestione precedente.
Nel corso dell’esposizione è stato chiarito che:
- l’ISPESL ha perso i residui delle cessazioni 2007, che poteva utilizzare per le assunzioni (dopo le stabilizzazioni); ha richiesto quindi 75 assunzioni sulle somme delle cessazioni 2008;
- le 75 assunzioni – concesse dalla funzione pubblica sulla base delle richieste effettuate – riguardano 25 posti da ricercatore, 15 da tecnologo, 15 da CTER, 10 da funzionario di amministrazione e 10 da collaboratore di amministrazione;
- l’ISPESL ha graduatorie attive con 73 unità – 42 ricercatori, 20 tecnologi e 11 CTER – mentre sono state completamente esaurite le graduatorie di personale amministrativo;
- nelle graduatorie attive sono presenti una decina di precari “storici”;
- l’autorizzazione ad assumere, inizialmente con scadenza al 31 dicembre 2010, è stata prorogata al 31 marzo 2011; se entro quella data non saranno portate a buon fine le assunzioni, le risorse andranno nuovamente perdute – a meno di un ulteriore e al momento improbabile rinvio;
- come rappresentato dall’INAIL, l’espletamento di concorsi pubblici nazionali per utilizzare la autorizzazione ad assumere (ove si ritenga di voler fare nuovi concorsi) richiede una tempistica lunga: e abbiamo già all’attivo 100 posti persi, autorizzati nel 2005 all’ISPESL ed incredibilmente sprecati;
- effettuare nuovi concorsi ove esistano graduatorie attive negli stessi profili non è procedura facilmente accordata nella P.A., nella quale i vigilanti sono sempre più attenti a non sprecare opportunità. Per inciso, le professionalità per le quali sono presenti graduatorie attive nell’ISPESL sono chimici, fisici, biologi, statistici, ingegneri (meccanici, chimici, ambientali e informatici), medici e formatori, oltre che CTER informatici;
- l’INAIL ha una graduatoria attiva con oltre 400 vincitori di concorso, che non può assumere se non in minima parte, per mancanza di autorizzazione ad assumere (ha ottenuto l’autorizzazione solo per circa 40 unità nel 2011). Al tavolo è stato lasciato intendere che l’INAIL potrebbe – ma non intende, almeno al momento – utilizzare i 75 posti “ex ISPESL” in quanto l’ente è ormai unico: qualora non utilizzassimo le 75 assunzioni per l’ISPESL, piuttosto che perdere posti e risorse l’INAIL potrebbe recuperare dalle proprie graduatorie altrettanti scorrimenti;
- l’INAIL intende incentivare l’attività di ricerca effettuate dall’ex ISPESL, offrendo le giuste opportunità di sviluppo di carriera al personale che se ne occupa: ma per farlo intende muoversi nell’assoluto rispetto della normativa vigente, nella consapevolezza che qualsiasi percorso non aderente alla volontà del legislatore sarebbe comunque bloccato dai revisori;
- l’INAIL vuole utilizzare tutte le risorse rese disponibili, quindi anche i 24 posti non recuperabili dalle graduatorie per mancanza di profili o di idonei.
Come è evidente, le motivazioni alla base della proposta sono molto variegate e ponderate.
A nostro avviso, va seguita la strada più certamente esigibile, per non correre il rischio di restituire nuovamente al Tesoro altre risorse già disponibili e non utilizzate, come accaduto più volte nell’ex ISPESL, sprecando soldi e vanificando procedure autorizzative. Utilizzare le graduatorie attive è un modo veloce di procedere, chiarendo però cosa si intenda con il criterio di “mera proporzionalità” indicato nella proposta e da noi contestato. A nostro avviso le graduatorie di idoneità nei concorsi pubblici nazionali potrebbero essere tutte esaurite, e nel caso non lo fossero andrebbe fatta una attenta valutazione finalizzata ad ottimizzare l’ingresso dei precari. Dovrebbe essere intento condiviso, a nostro avviso, che in una situazione quale quella odierna, di grave crisi economica ed occupazionale in cui versa l’intero sistema della ricerca, si debba a tutti i costi evitare di sprecare posti di lavoro.
Identica preoccupazione, per quanto ci riguarda, dovrebbe essere condivisa relativamente alle progressioni di ricercatori e tecnologi, soggette a sempre maggiori restrizioni da parte di funzione pubblica e Tesoro.
Infatti, tornando all’argomento della discussione (progressioni di carriera I-III), va tenuto presente che le norme esistenti e la volontà chiaramente espressa dai vigilanti equiparano incomprensibilmente queste progressioni a nuove assunzioni: le progressioni gravano quindi sulle risorse del turn over, nonostante si sia cercato di richiamare l’attenzione del legislatore (distratto o proprio intenzionato?) sul fatto che esse non siano assimilabili a procedure verticali in quanto non avviene cambio di “area” o di “professionalità”.
L’INAIL ha quindi proposto di utilizzare le risorse destinate ai restanti 24 posti (autorizzati e senza graduatorie attive né idonei sufficienti), rimodulandoli, per effettuare 51 progressioni di carriera per ricercatori e tecnologi.
Anche in questo caso siamo perplessi riguardo al criterio di “proporzionalità” indicato nella proposta dell’Amministrazione. Riteniamo infatti che le proporzionalità debbano “pesare” i periodi di permanenza nei vari livelli, per ogni professionalità.
Inoltre, confortati dalla ventilata possibilità di avere a breve altre 40 progressioni, utilizzando quota parte delle risorse del turn over del 2009, è ipotizzabile che per procedere velocemente e alleggerire le “sofferenze” nei livelli, si possa effettuare un rapido scorrimento delle graduatorie esistenti ex art. 64: infatti nonostante queste graduatorie siano basate sui titoli posseduti al 2001, individuano personale con una anzianità di servizio nel livello oggi ancora più pesante di ieri, e tutt’ora fermo! E se davvero riuscissimo a far partire le progressioni, meglio farle il più velocemente possibile, vista la facilità con cui il legislatore si è irrigidito sempre più.
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Infine, siamo stati informati che gli organi di controllo hanno effettuato dei rilievi in merito al contratto integrativo 2009 e all’accordo “Fioroni”: l’INAIL ha provveduto a rispondere difendendo l’accordo sottoscritto con le OO.SS., ma non ha ritenuto di fornire al tavolo ulteriori dettagli.
Restiamo perplessi inoltre sulla emanazione dei bandi sulle progressioni di carriera ex art. 53 e 54 – relative al 2008 e da noi non firmate in quanto ritenute insufficienti – che stando a quanto asserito ad un tavolo precedente erano pronte ed “alla firma” (?), insieme alla graduatoria della prima attuazione degli anticipi di fascia. Auspichiamo una rapida definizione.
Approfittiamo infine di questo comunicato per domandarci a che titolo l’ex Commissario Straordinario – già Presidente dell’ex ISPESL – continui oggi ad utilizzare risorse, strutture e personale dell’ex ISPESL: sarà nostra cura chiedere al riguardo lumi all’INAIL, e riferiremo.